Elvis-e-il-Papa-Cattani-RossiPrimo appuntamento con le produzioni MaMiMò nella ricca stagione del Teatro Piccolo Orologio. Dopo il fortunato debutto della scorsa stagione Elvis e il Papa tornerà a far divertire e riflettere il pubblico del Teatro Piccolo Orologio dal 21 al 23 novembre, e dal 28 al 29 novembre. Guidati dalla brillante regia di Mario D’Avino e Marco Maccieri e ispirati dal testo di Aldrovandi,  Luca”Elvis” Cattani e “il Papa” Giovanni Rossi  cercheranno di capire, fra canzoni e serratissimi dialoghi, il vero valore e significato del “sacro” al giorno d’oggi. Il mondo è finito, le anime dei morti stanno per affrontare il giudizio universale, ed Elvis Presley scopre di essere accusato di empietà, per essersi sostituito a Dio nel cuore degli uomini della sua epoca ma, non conoscendo il significato di “sacro” e “empio”, non ha idea di come fare a difendersi. Mentre aspetta di presentarsi al cospetto di Dio, incontra il Papa e lo interroga su questo tema, desideroso di arrivare a una risposta che lo potrà aiutare a salvarsi. Questo intreccio permette ai personaggi di affrontarsi in un duello di intelligenze per arrivare a scoprire insieme cosa è rimasto di sacro nella vita contemporanea, cosa ancora vive nella coscienza degli uomini quando sentono la parola sacro. Il materiale di partenza è costituito principalmente dall’Eutifrone di Platone, che è stato riscritto trasformando il personaggio di Socrate in Elvis Presley, e da alcuni dibattiti contemporanei, come ad esempio lo scambio epistolare che si svolse nel 2013 su Repubblica tra Papa Francesco ed Eugenio Scalfari. Il pubblico si trova catapultato in un limbo in cui assieme agli attori verrà vorticosamente risucchiato dalla necessità di definire una volta per tutte cosa significhi il bene e cosa il male, altrimenti Elvis verrà dannato per l’eternità. E se Elvis rappresenta l’arte, il successo, il piacere e il mito di essere al di sopra degli altri uomini, temi molto attuali al momento, allora bisogna definire se effettivamente riconosciamo di agire quotidianamente ispirati da questa nuova divinità. Cosa ci spinge ad agire? Quale divinità? Quali leggi? In quali leggi crediamo? In quelle divine? In quelle dello stato? In quelle della famiglia? In quelle del buon senso?  Attraverso una dinamica scenica vivace e non priva di colpi di scena – in cui si scoprirà che non tutti i personaggi sono chi dicono di essere – gli attori e il pubblico si interrogano, in una cornice pop di fumo bianco e colpi di chitarra, su cosa sia “sacro” per noi oggi. Lo spettacolo è solo uno dei numerosi testi usciti dalla penna di Aldrovandi che verranno presentati nella stagione del Teatro Piccolo Orologio. Fra questi, Homicide House, l’ultimo lavoro del drammaturgo che ha debuttato al Festival “Castel dei Mondi” di Andria lo scorso 26 agosto, diretto da Marco Maccieri, con Deniz Ozdogan, Cecilia Di Donato, Luca Cattani e  lo stesso Maccieri, e andrà in scena dal 17 al 19 dicembre, e dal 16 al 18 gennaio.

Biglietti: 12€ e 10€. Per informazioni e prenotazioni: biglietteria@teatropiccolorologio.com, www.mamimo.it, 0522-383178 dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.30 e, nei giorni di spettacolo, anche dalle 19:30 alle 21 e dalle 16 alle 17:30.