P-Sebastiano-tv2000Padre Sebastiano Bernardini, stamane ospite della trasmissione “Bel tempo si spera” sull’emittente nazionale tv 2000, ha raccontato la storia del suo famoso Presepe Itinerante e vari aneddoti ad esso collegati. L’idea – ha spiegato – nacque 25 anni fa, con la caduta del muro di Berlino. Alcuni tedeschi lo vennero a trovare e, vedendo il presepe, rimanessero talmente entusiasti che chiesero al frate di riprodurne uno anche a Berlino. Da li l’ispirazione di installarlo su un camion lungo 17 mt.

Così il suo primo viaggio fu nel 1992 proprio a Berlino. Poi – spiega ancora Padre Sebastiano – il viaggio in Yugoslavia durante la guerra. Il presepe itinerante era capofila di altri 10 tir carichi di viveri. Padre Sebastiano ricorda “l’emozione negli occhi degli anziani del posto (erano 70 anni che non vedevano un presepe)”. Il frate cappuccino di Pavullo decise poi di mostrare il suo presepe ovunque… L’anno successivo andò in Albania ed in altre nazioni.

 

Il Presepio illustra una sintesi della storia della Salvezza, trova realizzazione grazie alla Ceramica “Mirage” di Pavullo, ed è allestito su un autoarticolato donato dalla Fiat Iveco di Torino.

L’iniziativa non propone un’avventura esibizionistica ma intende essere occasione e stimolo alla solidarietà con i fratelli meno fortunati e ci invita ad essere le “mani” e il “cuore” di Gesù Bambino che, non turista ma Amico, a Natale vuole portare un pò di gloria la dove è impedita. La scenografia del Presepio Itinerante e stata realizzata dall’artista pavullese Giuseppe Ricci e dai suoi collaboratori. Essa e costituita da due quadri: quello di sinistra rappresenta Piazza San Pietro, quello di destra una veduta del Monte Cimone come si osserva da Pavullo, località dove è nata l’idea del Presepio Itinerante.

 

Ma Padre Sebastiano è andato alla trasmissione anche per chiedere scusa a Papa Francesco:

“Quando Papa Francesco venne il 3 Dicembre a benedire il Presepe Itinerante, mi chiese di pregare per lui. Io risposi di no. E quando il Papa mi disse sorpreso “ah no ?!” mi resi conto subito che non aveva inteso il mio no…”. Intendevo che “non potevo essere io a pregare per lui, ma persone superiori. Non sono così importante per far si che le mie preghiere possano essere ascoltate di fronte ad una persona così elevata….”.