aceto_balsamico_parmigianoA fare invidia agli stranieri non c’è solo l’arte culinaria di Bottura e la tradizione dei nostri prodotti di eccellenza esportati in tutto il mondo come lambrusco, parmigiano-reggiano, aceto balsamico, ora si aggiungono i significativi risultati delle ricerche che da anni il Dipartimento di Scienze della Vita di Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, nel quale è confluito il Dipartimento di Scienze Agrarie della sede di Reggio Emilia, conduce sui prodotti alimentari più noti del nostro territorio, i quali hanno evidenti e significative ricadute soprattutto dal punto di vista economico e della sicurezza alimentare.

Il laboratorio di via Kennedy a Reggio Emilia, dove sotto la guida del prof. Andrea Pulvirenti un assegnista, cinque dottorandi e tre unità a contratto con il CNR (un ricercatore e due assegnisti) conducono sperimentazioni e studi sulla sicurezza alimentare, è diventato ormai un punto di riferimento a livello europeo per quanti operano in questo campo.

Tanto che anche l’Università Agroalimentare di Caen, nella regione francese di Normandia, ha chiesto ai ricercatori Unimore reggiani di organizzare una summer school estiva alla quale inviare i suoi 14 studenti più meritevoli, iscritti ad un corso di laurea in tecnologie alimentari, parallelo al corso di laurea in Scienze e tecnologie agrarie e degli alimenti, istituito con successo da anni presso l’ateneo modenese-reggiano.

“L’intero progetto – afferma il prof. Andrea Pulvirenti di Unimore – è finanziato dall’università francese, che mi ha chiesto di organizzare un corso e visite didattiche alla scoperta delle nostre eccellenze agro-alimentari. Nello specifico parleremo di parmigiano reggiano, e ancora di aceto balsamico e lambrusco”.

La collaborazione con l’Università di Caen è cominciata nel 2007, quando il prof. Andrea Pulvirenti è stato loro ospite per alcuni mesi per svolgere ricerche in comune. Poi dal 2008, regolarmente ogni anno, presso il laboratorio di via Kennedy due studenti francesi, interessati alle attività di ricerca condotte in Unimore, hanno deciso di svolgere a Reggio Emilia il loro tirocinio curricolare. E nel 2013 sempre il prof. Adrea Pulvirenti è stato invitato dai colleghi francesi a presiedere la loro commissione di dottorato, tenendo lo scorso dicembre all’Università di Caen un corso opzionale da 2 crediti, che aveva come tema le tecniche innovative di indagine delle contaminazioni alimentari e per il miglioramento della self-life degli alimenti, messe a punto dal suo gruppo di ricerca.

Da tutto ciò è nata e si è formalizzata l’idea della summer school, che avrà un taglio eminentemente scientifico e nel corso della quale si parlerà di miglioramento genetico di lieviti per enologia, di tecniche che applicano sensori per rilevare le frodi nel parmigiano reggiano e molto altro ancora.

Per i partecipanti sarà un corso full immersion di sette giorni con 3 ore di lezione al mattino dalle 9.30 alle 12.30 e tre pomeridiane dalle 14.00 alle 17.00, comprendendo visite a Reggiana Cow Farm, al Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, ad un acetaia e alle Cantine Riunite.

 

Andrea Pulvirenti

E’ stabilmente di ruolo presso Unimore dal 2000. Dal 2006 è docente di Microbiologia degli alimenti presso prima presso l’ex facoltà di Agrarie ed oggi presso il Dipartimento di Scienze della Vita. È Direttore della Scuola di Dottorato in Scienze, Tecnologie e Biotecnologie Agro Alimentari. È autore di molte pubblicazioni scientifiche e l’argomento delle sue ricerche ruota attorno alla sicurezza alimentare. Nello specifico gli argomenti di ricerca sono focalizzati sull’applicazione di antimicrobici naturali per il contenimento dello sviluppo di patogeni negli alimenti, tecniche innovative  per il riconoscimento precoce delle contaminazioni microbiche negli alimenti, ricerca di molecole alternative all’uso di antibiotici per il  feed e per il  food.