Si svolgerà domenica 18 settembre in tutte le diocesi italiane la colletta per le popolazioni colpite dal terremoto dello scorso 24 agosto. Dopo il primo milione stanziato  da Caritas italiana, grazie alla colletta sarà possibile avviare nuovi progetti di  vicinanza.

La presenza e la prossimità della Chiesa è stata infatti immediata attraverso i vescovi ed i parroci coinvolti, che fin dal primo giorno stanno condividendo con le comunità l’evolversi della situazione. Le Caritas diocesane hanno immediatamente attivato gruppi operativi di supporto, grazie alle Caritas parrocchiali ed al più ampio coinvolgimento delle realtà diocesane (associazioni, istituti religiosi, gruppi spontanei…) che stanno garantendo prossimità e conforto alle famiglie delle vittime ed una assistenza qualificata agli sfollati, con particolare attenzione alle situazioni di particolare fragilità (anziani, ammalati, minori, disabili…) e, territorialmente, alle frazioni ed alle piccole realtà lontane dai riflettori. Da tutta Italia sono arrivate, attraverso la rete Caritas, le disponibilità di volontari, beni e servizi che sono stati segnalati alle Caritas diocesane coinvolte, soprattutto per un utilizzo a medio-lungo termine nelle forme più utili rispetto agli effettivi bisogni, nella prospettiva di possibili gemellaggi di prossimità. In base alla lettura del territorio e dei bisogni della popolazione che le Caritas stanno conducendo nei rispettivi territori, a 20 giorni dall’evento si possono delineare le prime linee di sviluppo dell’intervento:

– emergenza e primo aiuto (fase attuale): sostegno alla popolazione (generi alimentari, prodotti per l’igiene…), allestimento di tende comunitarie, sostegno ai parroci, attenzione alle fragilità (anziani, minori, malati…), supporto alle famiglie delle vittime…

– accompagnamento della popolazione (fino alla chiusura delle tendopoli): presenza nelle tendopoli, monitoraggio delle “tende sparse”, attività di ascolto, animazione delle comunità, segretariato sociale, rilevazione dei bisogni…

– interventi di sostegno diretto alle famiglie (contributi economici per particolari esigenze, acquisto di arredi, suppellettili, elettrodomestici andati distrutti) ed alle piccole realtà economiche a carattere

familiare, sia per microinterventi di ripristino di strutture e attrezzature andate distrutte che per l’acquisto (per allevatori e agricoltori) di sementi, concimi o alimenti per il bestiame.

Per questa fase verrà impegnata tutta la risorsa messa a disposizione dalla CEI (1 milione di euro), già in parte (250 mila euro) anticipata alle diocesi per le prime necessità. Contemporaneamente, è stato suggerito alle Caritas diocesane, attraverso il più ampio coinvolgimento di tutte le Diocesi, di immaginare uno specifico “progetto pastorale” per i territori coinvolti, valorizzandone le risorse e le potenzialità presenti.

In base alla disponibilità garantita dalla colletta nazionale del 18 settembre, potranno essere successivamente finanziati progetti di ricostruzione (spazi comunitari, scuole, servizi sociali e caritativi, strutture di accoglienza…) o di riabilitazione socio-economica (progetti di animazione e aggregazione, interventi a favore di persone in situazione di grave emarginazione, ripristino di realtà produttive, sostegno al reddito…).