“I mezzi confiscati alle aziende malavitose e oggi assegnati ai Vigili del Fuoco testimoniano con i fatti la legalità quale fondamento della ricostruzione”. Così ha commentato oggi l’assessore regionale alla Ricostruzione, Palma Costi, nel corso della cerimonia di consegna al Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco di Modena di 39 autocarri, rimorchi e circa 200 pezzi di ricambio confiscati a due aziende di Gualtieri (Reggio Emilia) di proprietà del pentito Giuseppe Giglio nell’ambito del processo antimafia Aemilia, che ora verranno utilizzati nelle zone terremotate del centro Italia.

Si tratta di parte dei beni sequestrati dal Tribunale di Bologna su richiesta della Direzione distrettuale Antimafia dell’Emilia-Romagna nell’ambito dell’operazione “Aemilia” contro clan di ‘ndrangheta attivi in regione, e che ha portato 150 imputati a dibattimento e oltre 80 a riti abbreviati e patteggiamenti. All’iniziativa ufficiale di consegna, oltre all’assessore Costi, hanno partecipato il procuratore capo di Bologna Giuseppe Amato, il vice capo dipartimento dei Vigili del Fuoco Gioacchino Giorni, il direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata Umberto Postiglione, il procuratore della Direzione nazionale antimafia Franco Roberti e il prefetto di Modena Maria Patrizia Paba.

“Siamo stati il primo post sisma con le ‘white list’- ha ricordato Costi-, fortemente volute dall’allora commissario Vasco Errani e dal prefetto Gabrielli. Il presidente della Regione Bonaccini ha inoltre voluto che il processo Aemilia restasse in questa regione, decidendo di accollarsi i costi, consci del valore simbolico del permanere all’interno del nostro territorio di questo dibattimento. Nel Testo unico sulla legalità approvato a luglio dalla Regione, che contiene misure innovative per contrastare usura, racket, controlli sugli appalti, sicurezza sul lavoro, abbiamo istituito un Tavolo regionale sui beni e sulle aziende sequestrati e confiscati, rafforzando anche il sostegno alle amministrazioni locali che abbiano avuto in assegnazione beni confiscati alla mafia e al crimine organizzato, per il recupero di immobili e il loro riutilizzo a fini sociali, e per la salvaguardia dei livelli occupazionali delle aziende sequestrate. Dal 2017 le risorse a disposizione passano da 400 mila ad un milione di euro. E ora puntiamo ad un protocollo d’intesa con l’Agenzia per ottenere il via libera all’uso provvisorio di un bene sequestrato (quindi non ancora confiscato in via definitiva), che non richieda investimenti per essere riqualificato, per emergenze sociali come l’accoglienza di senza tetto, sfrattati e profughi. La legalità è faticosa, impegnativa. Ma paga. Sempre. Per il singolo e per la comunità. come dimostrato oggi”, ha concluso l’assessore regionale.