“Il bilancio 2017 è costruito su due temi chiave: sviluppo e giustizia sociale. Temi che si traducono concretamente in interventi sul welfare, in investimenti e anche in un grande impegno per la manutenzione della città. Il nostro compito infatti è spingere Modena verso il futuro e far crescere il lavoro ma anche dare risposte alla tenuta sociale. Dobbiamo sperimentare e Modena è una città in movimento”. Lo ha detto il sindaco Gian Carlo Muzzarelli concludendo il dibattito sul Bilancio preventivo armonizzato 2017-2019 approvato giovedì 26 gennaio dal Consiglio comunale con il voto a favore di Pd, Sel e Fas – Sinistra italiana. Contrari FI, M5s, CambiaModena e Idea Popolo e Libertà. Astenuto Per me Modena. l’Assemblea ha approvato anche 12 emendamenti al Bilancio dei 17 presentati (altri due sono stati ritirati in corso di seduta), e 8 ordini del giorno sui 13 presentati.

Nel suo intervento il sindaco ha affermato che il bilancio di previsione 2017 “conferma un asse politico chiaro, che abbiamo adottato da inizio mandato e che via via rafforziamo, tenendo conto dei cambiamenti della situazione economica e sociale e delle sue emergenze. Abbiamo scelto lo sviluppo – ha proseguito – con investimenti, proposti e avviati, che hanno il pregio di aprire cantieri e favorire il lavoro, e che sono investimenti di sistema e strategici. Sono rivolti a promuovere i diritti e la libertà delle persone e servono a rendere Modena più efficiente, più attraente e più giusta”.

Muzzarelli ha quindi ricordato gli investimenti sulla scuola (con le Mattarella “promesse e realizzate” e il Sigonio “per il quale si sta realizzando il progetto esecutivo”, le manutenzioni e il cablaggio); quelli per la rigenerazione urbana e edilizia “che tutti invocano, salvo storcere il naso quando la si fa”, dall’ex Amcm, al recente bando periferie, al Sant’Agostino-Estense; per la smart city (dal wi-fi, al cablaggio delle frazioni e delle aree produttive, al data center); per lo sviluppo del settore della cultura e del turismo,con il polo della creatività e il polo estense; per l’ambiente e la mobilità sostenibile (con le piste ciclabili e la riconversione della diagonale ferroviaria). “Dietro le pietre – ha sottolineato Muzzarelli – c’è un’idea di sviluppo umano, c’è l’idea di aumentare le opportunità per i modenesi, c’è l’idea che dobbiamo essere protagonisti del cambiamento e non solo di una ripresa o crescita qualsiasi”.

Nel bilancio 2017 è previsto di aumentare la spesa corrente per la manutenzione della città e per la spesa sociale: “Quanto alla prima – ha detto il sindaco – è evidente che non possiamo pensare di far importanti azioni di riqualificazione lasciando andare la manutenzione ordinaria. Quanto alla seconda, è la risposta che un’amministrazione di centro sinistra deve dare alla persistente sofferenza sociale. È una scelta di lotta alla povertà e alla disuguaglianza e di promozione della coesione sociale. Vogliamo aiutare le famiglie a pagare gli affitti e aumentare l’offerta di servizi ad anziani e disabili”.

Muzzarelli ha infine ricordato che dal 2009 a oggi il Comune di Modena ha ridotto il bilancio di parte corrente di 30 milioni di euro, “portando purtroppo al limite di tenuta le strutture e i servizi”. Dal 2011 le spese di personale sono scese di oltre 10 milioni di euro e dallo scorso anno i modenesi pagano 19 milioni di imposte in meno sulla prima casa”.

L’assessora al Bilancio Ludovica Carla Ferrari ha spiegato che il bilancio “conferma le politiche di innovazione e di potenziamento dei servizi messe in campo fin qui, lasciando invariate le tasse, e si avvicina ai bisogni delle persone come testimoniano i due milioni di euro aggiuntivi per il welfare e per le manutenzioni ordinarie. Perchè Modena è più sicura, più bella e attrattiva se viene garantita la sicurezza, la coesione sociale e la cura e pulizia della città”. Tra gli investimenti, l’assessora ha ricordato in particolare i 18 milioni di finanziamento recuperati per il progetto del Bando Periferie “con la realizzazione del Data center, della Casa della salute, del Social housing e della riqualificazione di un intero comparto a nord della ferrovia, ricollegato alla città anche attraverso un sottopasso”.

 

OTTO GLI ORDINI DEL GIORNO APPROVATI

Sono 8, sui 13 presentati complessivamente, gli ordini del giorno collegati al Bilancio preventivo 2017-2019 approvati dal Consiglio comunale durante la seduta di giovedì 26 gennaio. Chiedono risorse per il sostegno all’affitto, un potenziamento delle politiche abitative, misure di contrasto alla povertà e interventi contro la dispersione scolastica. Ma anche azioni volte alla sicurezza, vivibilità, manutenzione e riqualificazione della città, investimenti in mezzi elettrici per lo svolgimento dell’attività di servizio dell’Amministrazione, accantonamenti per la copertura del rinnovo contrattuale dei dipendenti pubblici e la prosecuzione sulla strada della partecipazione e del confronto.

Approvati i cinque ordini del giorno presentati dal Pd. Il primo (a favore Pd, Sel, Fas – Sinistra italiana, Per me Modena, FI, CambiaModena, Idea Popolo e libertà, astenuto M5s) chiede di assegnare, nell’ambito della destinazione del monte canoni Erp, una quota pari a 200 mila euro al Bando Sociale per l’Affitto a sostegno della locazione da erogare nell’anno solare 2017. Il secondo (a favore Pd, Sel, Fas-Si, M5s, Per me Mo, CambiaModena, contro Andrea Galli e Adolfo Morandi di FI, astenuti Giuseppe Pellacani di FI e Idea PeL), ricordando che lo screening effettuato a inizio anno scolastico tra le scuole secondarie di primo grado ha individuato circa 100 alunni a forte rischio dispersione e che sono stati attivati circa la metà degli interventi possibili, chiede di destinare ulteriori risorse a questa finalità con una variazione di bilancio in corso d’anno, affinché nell’anno scolastico 2017-2018 possano essere attivati i percorsi progettati per tutti gli alunni a rischio dispersione individuati. Il terzo (a favore Pd, Sel, Fas-Si, M5s, Per me Mo, contro FI e Idea PeL, astenuto CambiaModena) chiede all’Amministrazione di ribadire l’impegno nel contrasto alla povertà e di rafforzare le politiche sociali e di sostegno al reddito nella prospettiva di un patto sociale di corresponsabilità sottoscritto tra Comune e cittadini, ma anche di integrare le politiche sociali locali con le misure nazionali e regionali al fine di coordinare e ottimizzare gli interventi. La mozione chiede infine di svolgere una ricognizione delle condizioni economiche e sociali delle famiglie modenesi. La quarta mozione del Pd (a favore Pd, Sel, Fas-Si, M5s, Per me Mo, CambiaModena, contro FI, astenuto Idea PeL) invita sindaco e Giunta a determinare l’ordine e la priorità degli interventi in base alla loro incisività rispetto all’incremento di sicurezza e vivibilità per i cittadini (sicurezza del territorio, stradale e ciclabile, nelle situazioni di aggregazione, nei luoghi di lavoro e negli edifici pubblici); a dare priorità alle linee di azione prioritarie per il Consiglio, quali la mobilità ciclabile, l’abbattimento di barriere architettoniche e la riqualificazione dei parchi; a massimizzare il coinvolgimento dei cittadini attraverso la centralità dei Quartieri anche con lo stanziamento di apposite risorse; a continuare nella promozione di iniziative come Io Partecipo o realtà associative come Vivere Sicuri anche attraverso la fornitura di attrezzature e materiali necessari; a mettere a disposizione almeno 70 mila euro per materiali di consumo e per l’adeguamento dei macchinari e degli attrezzi dei volontari; a programmare ogni possibile azione per rafforzare e rendere continuativi gli investimenti per la cura, manutenzione e riqualificazione della città. Il quinto ordine del giorno (a favore Pd, contro M5s, FI, CambiaModena, Idea PeL, astenuti Per me Mo, Sel e Fas-Si) chiede all’Amministrazione di proseguire con il metodo del confronto con le associazioni firmatarie del “Patto per la crescita”, con i Quartieri e con i cittadini, di continuare con la riorganizzazione della macchina amministrativa e infine di proseguire il confronto con le parti sociali per garantire adeguata copertura al rinnovo del contratto dei dipendenti della Pubblica Amministrazione.

Sullo stesso tema, il Consiglio ha approvato anche l’ordine del giorno presentato congiuntamente da Pd, Fas – Sinistra italiana e Sel (a favore Pd, Sel, Fas-Si, M5s, Per me Mo, CambiaModena, contro FI e Idea PeL), che chiede al Comune di accantonare tutte le risorse che si renderanno disponibili in corso d’anno nel capitolo di Bilancio relativo agli oneri per i rinnovi contrattuali, in modo da garantire gli aumenti che entreranno in vigore.

L’Aula ha inoltre dato il via libera all’ordine del giorno di Sel emendato (a favore tutti i gruppi consiliari eccetto Idea PeL che ha votato contro) che chiede di destinare la cifra di 15 mila euro, già prevista nell’emendamento al Bilancio dello stesso gruppo consiliare, per l’acquisto di biciclette elettriche non solo a disposizione della Polizia municipale, ma di tutto il personale del Comune, riducendo l’impatto ambientale determinato dai veicoli maggiormente inquinanti.

Approvato infine anche uno dei quattro ordini del giorno del M5s (a favore M5s, Pd, Sel, Fas-Si, Per me Mo, CambiaModena, contro FI, astenuto Idea PeL), che invita l’Amministrazione a potenziare lo strumento “Agenzia casa” sia in termini di risorse che di visibilità/pubblicità, ad allargare la logica dell’incontro tra offerta (case vuote) e domanda (persone prive di alloggio), anche in collaborazione con Associazioni di volontariato ed Enti non profit, a raccogliere eventuali esperienze di altri Comuni nell’intermediazione tra inquilini e proprietari, e a presentare in una apposita Commissione entro nove mesi la situazione aggiornata degli immobili sfitti, dati aggiornati sulle esigenze abitative riscontrate sul territorio e sulle risposte concrete fornite dal Comune.

 

CINQUE LE MOZIONI RESPINTE DAL CONSIGLIO

Sono cinque gli ordini del giorno collegati alla manovra di Bilancio che sono stati respinti dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 26 gennaio.

Tra queste, tre mozioni del M5s, di cui la prima (a favore M5s, contro Pd, astenuti Per me Modena, Sel, FI, CambiaModena, Fas – Sinistra italiana, Idea Popolo e Libertà) chiedeva di rivedere in corso d’anno la stima del capitolo di spesa inerente gli sgravi e rimborsi di quote esigibili (utilizzato per rimborsare i contribuenti richiedenti rimborsi a seguito di pagamenti di quote di imposte locali non dovute) e di destinare gli eventuali risparmi alle politiche in sostegno alla disabilità, con particolare attenzione alle convenzioni per attività socio-occupazionali e ai servizi per la gestione dei centri diurni. Il secondo (a favore M5s, Per me Mo, Sel, Cambia Modena, Fas-Si, contro Pd, FI, Idea PeL) invitava a promuovere e intraprendere, nei tempi utili, un’azione politico-amministrativa volta a introdurre in forma sperimentale, per il prossimo anno, lo strumento del ‘Bilancio partecipativo’, “procedimento attraverso il quale la popolazione viene chiamata a stabilire le priorità di assegnazione delle risorse a disposizione dell’Ente o di una parte di esse”. Il terzo ordine del giorno del M5s respinto (a favore M5s, Per me Mo, Sel, Fas-Si, contro Pd, FI, Idea PeL, astenuto CambiaModena) chiedeva di mettere in atto le azioni necessarie a posticipare l’investimento sulla caldaia per lo Stadio Braglia nel 2018, spostando nel prossimo anno l’importo di spesa di 330 mila euro previsto per il 2017, e contestualmente l’entrata vincolata pari a 51 mila 500 euro. Il provvedimento, che evidenziava come non fosse più urgente l’intervento vista la non partecipazione a campionati di serie A delle società calcistiche che utilizzano lo Stadio, proponeva di impiegare la quota di autofinanziamento del 2017 in parte su programmi di manutenzione degli impianti e delle strutture del territorio destinate allo sport di base, e in parte all’acquisto di macchinari e attrezzature per i volontari del verde.

Respinta anche la mozione di Idea Popolo e Libertà (a favore M5s, FI, Idea PeL, contro Pd, Per me Mo, Sel, Fas-Si, astenuto CambiaModena) che domandava alla Giunta di elaborare un progetto e di promuovere strategie per attuare politiche e reperire le risorse a favore delle famiglie numerose, a partire dal terzo figlio.

L’Aula ha infine respinto anche l’ordine del giorno di FI (a favore FI, CambiaModena, Idea PeL, contro Pd, Sel, Fas-Si, M5s, Per me Mo) che invitava il sindaco a implementare la spending review ai conti comunali valutando il ricorso a un organismo esterno alla struttura amministrativa, a mettere in atto procedure urgenti per revisionare tutti i contratti in essere per l’acquisizione di beni e servizi, a partire dal contratto della sosta proseguendo con quello della raccolta rifiuti. Il documento chiedeva inoltre la riduzione, con apposite variazioni di bilancio, della spesa corrente a vantaggio della riduzione delle imposte comunali: delle aliquote Imu e Tasi, delle tariffe Tari e di addizionale Irpef e Tassa di soggiorno.

 

GLI EMENDAMENTI APPROVATI E RESPINTI

Il Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 26 gennaio, ha approvato 12 dei 17 emendamenti al Bilancio preventivo 2017-2019 presentati dal sindaco e dai gruppi consiliari.

Cinque sono stati presentati dal sindaco, due dei quali (approvati uno con il voto favorevole di Pd, Per me Modena, Sel, Fas-Si, contrario di CambiaModena e Idea Popolo e Libertà, e con l’astensione di M5s e FI, l’altro con il voto a favore di Pd, Per me Modena, Sel e Fas-Si, contrario di Idea PeL e con l’astensione di M5s, FI, CambiaModena) con una valenza tecnica: aggiornando il documento presentato in dicembre ad alcune novità introdotte a livello nazionale dalle leggi finanziarie e dal nuovo Codice degli appalti. Un emendamento (approvato con voto a favore di Pd, Sel, Fas-Si, M5s, Per me Mo, CambiaModena, Idea PeL, e contrario di FI) interviene su alcuni aspetti della manovra andando, per esempio, a definire in modo puntuale l’utilizzo del milione di euro aggiuntivo assegnato al welfare, con interventi per il diritto alla casa, il sostegno alla disabilità, la prevenzione del disagio di minori e adolescenti, interventi per le famiglie e per i soggetti a rischio di esclusione sociale. L’emendamento ha un valore di circa 600 mila euro nella parte corrente.

Sempre in parte corrente, con un altro emendamento (a favore Pd, Sel, Fas-Si, Per me Mo, contro FI, astenuti M5s, CambiaModena e Idea PeL), vengono previste le risorse per una possibile tornata elettorale nel 2017 (fondi per 329 mila euro per l’organizzazione dei seggi che, nel caso, saranno trasferiti dallo Stato), oltre a un adeguamento di 100 mila euro delle previsioni di entrate dell’imposta di soggiorno (che verranno utilizzati per iniziative di promozione e cultura) e per il subentro del Comune nella gestione dell’ex Opera Pia Storchi.

Con l’ultimo emendamento del sindaco (a favore Pd, Sel, Fas-Si, Per me Mo, contro M5s, CambiaModena, Idea PeL, astenuto FI), in conto capitale sono inserite contabilizzazioni per 750 mila euro in seguito a permute, mentre un contributo regionale di 47 mila euro andrà rafforzare gli interventi nel campo degli investimenti per manutenzioni e messe e a norma di edifici: dal Teatro Carducci (400 mila euro) ai Laboratori Aem (400 mila euro), dal cavalcavia Menotti (400 mila euro) al sottopasso ex Benfra (150 mila), fino alla casa protetta Ramazzini (150 mila euro). Prevista anche la possibilità di affidare attività di progettazione per gli interventi da realizzare con le risorse del bando Periferie: 18 milioni di euro assegnati al Comune.

Con l’emendamento presentato dal Pd (a favore Pd, Sel, Fas-Si, M5s, Per me Mo, CambiaModena, Idea PeL, astenuto FI) si prevede un contributo ulteriore di 250 mila euro al progetto di sostegno al reddito delle famiglie tramite Patto sociale già operativo dallo scorso anno (le risorse vengono stornate da altre voci del welfare per 200 mila e dalla cultura per 50 mila) e che verrà affiancato dagli interventi nazionali (Sia) e regionali (Res) rivolti alle situazioni di maggiore disagio.

Approvati anche gli altri quattro emendamenti presentati dalla maggioranza: uno di Fas-Sinistra italiana (a favore Pd, Sel, Fas-Si, Per me Mo, contro M5s, FI, CambiaModena, Idea PeL) che chiede 30 mila euro in parte corrente per la creazione di uno sportello sociale per agevolare le pratiche del Sia, e tre di Sel. Il primo (a favore Pd, Sel, Fas-Si, M5s, Per me Mo, CambiaModena, contro FI e Idea PeL) chiede di investire 20 mila euro in parte corrente per la programmazione dello Spazio Tenda e un bando a sostegno delle attività giovanili; il secondo (a favore Pd, Sel, Fas-Si, M5s, Per me Mo, CambiaModena, astenuti FI e Idea PeL) prevede 30 mila euro di investimenti per il potenziamento delle rastrelliere porta bici; il terzo (a favore Pd, Sel, Fas-Si, M5s, Per me Mo, CambiaModena, FI, astenuto Idea PeL) chiede di utilizzare 15 mila euro di investimenti per la dotazioni di bici elettriche alla struttura comunale, in particolare alla Polizia municipale.

Approvato all’unanimità anche l’emendamento proposto dal gruppo Per me Modena per un rafforzamento con 100 mila euro degli investimenti di manutenzione straordinaria del verde e la dotazione di nuovi arredi per il Parco delle Mura, così come uno dei sei emendamenti proposti dal Movimento 5 Stelle: 100 mila euro per l’abbattimento di barriere architettoniche grazie a una riduzione delle risorse previste per interventi allo Stadio Braglia.

Non sono stati approvati, invece, gli altri cinque emendamenti del M5s relativi: il primo agli incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici con 20 mila euro in parte corrente da stornare dalle spese del Gabinetto del sindaco (a favore M5s, CambiaModena, contro Pd, Sel, Fas-Si, Per me Mo, FI, Idea PeL); il secondo a un aumento delle risorse per il diritto alla casa con 50 mila euro da tagliare ai costi della cultura per l’affitto del Mata (a favore M5s, CambiaModena, Idea PeL, contro Pd, astenuti Per me Mo, Sel, FI, Fas-Si); il terzo al taglio di 250 mila euro nell’investimento del Data center per finanziare l’estensione del wi fi, la lotta all’inquinamento elettromagnetico, arredi e attrezzature di scuole e asili nido (a favore M5s, contro Pd, Sel, Fas-Si, FI, Idea PeL, astenuti Per me Mo e CambiaModena); il quarto all’impiego di 100 mila euro di investimenti per l’attuazione di nuove zone 30, cioè aree della città con il limite di velocità di 30 chilometri orari (a favore M5s, Per me Mo, Sel, Fas-Si, contro Pd, FI, CambiaModena, Idea PeL); il quinto al taglio di 60 mila euro in parte corrente per aumentare la dotazione del diritto alla casa per 30 mila euro e del sostegno allo sviluppo economico per altri 30 mila euro (a favore M5s, Per me Mo, CambiaModena, contro Pd, Sel, Fas-Si, astenuti FI, Idea-PeL).

Altri due emendamenti del Movimento 5 Stelle, che non avevano ottenuto il parere tecnico contabile positivo, sono stati ritirati e sostituiti con altrettanti ordini del giorno.