Continua il lavoro dei volontari del Cai per la manutenzione e la segnaletica dei sentieri dell’Appennino reggiano. In questi giorni le squadre del Cai reggiano saranno impegnate nel posizionare nuove frecce segnaletiche, in particolare sui sentieri del Parco Nazionale. Nei giorni scorsi sono state sistemate diverse frecce nella zona tra Lama Lite, il Rifugio Battisti, il Lago della Bargetana e il Rifugio Bargetana, dove passano alcuni dei sentieri più frequentati del Parco. Nei prossimi giorni i volontari del Cai sistemeranno nuove frecce sotto la cima del Cusna, al Rifugio Rio Re, alla Sella del Prampa e sotto la cima del Monte Prampa. Questo lavoro si è reso necessario anche perchè diversi pali con le frecce sono stati abbattuti dal maltempo invernale.

Nel frattempo prosegue anche la manutenzione e la segnatura di diversi sentieri che hanno subito danni provocati dal gelicidio, da frane e smottamenti di terreno, compromettendo la percorribilità dei sentieri stessi. E’ di questi giorni la manutenzione sul sentiero che dal passo dell’Ospedalaccio va alle fonti di Capiola, e nella zona tra il Passo della Scalucchia e il rifugio Rio Pascolo. nelle settimane scorse le squadre del Cai erano state impegnate in particolare sul Sentiero dei Ducati, sul Sentiero Spallanzani, sulla Via Matildica del Volto Santo e nella zona di Crovara, nella valle del Tassaro.

“La nostra rete escursionistica – spiegano gli esperti del Cai – è la più complessa e articolata dell’Appennino tosco-emiliano: si tratta di ben 1300 chilometri di sentieri a disposizione degli escursionisti che vogliono conoscere le bellissime montagne reggiane. Il nostro impegno è per mantenerla il più fruibile possibile, considerando anche che il numero degli escursionisti è sempre in aumento”.

“La manutenzione dei sentieri – spiega il vicepresidente del Cai reggiano Elio Pelli – è un impegno importante, sentito da molti nostri soci. Facciamo anche degli appositi corsi per addestrare i volontari che si vogliono impegnare. Se altri volontari volessero collaborare con il Cai potremmo sicuramente aumentare la nostra capacità di mantenere in efficienza la rete sentieristica dell’Appennino reggiano. Il nostro è un lavoro impegnativo, ma anche molto gratificante: possiamo fare qualcosa di utile al cospetto di bellissime montagne”.