Agiscono all’imbrunire prendendo di mira le abitazioni per furti in serie che la banda, cui potrebbero appartenere i due albanesi arrestati ieri sera dai carabinieri della sezione operativa di Reggio Emilia e della stazione di Rubiera, compiva con modalità “standard”. Con autovetture, rubate proprio nel corso i raid furtivi nelle case, raggiungevano le abitazioni prese di mira e arrampicandosi alle grondaie o alle tubature del gas raggiungevano anche i piani più alti.

Dopo aver forzato le porte finestre, entravano all’interno svaligiando le abitazioni incuranti, come successo proprio a Nonantola ieri sera della presenza dei proprietari.

Questo il “profilo” dei malviventi appartenenti alle più note bande di “ladri di acrobati”, come sono conosciute nel gergo degli investigatori, che imperversano in tutto il nord Italia non risparmiando Reggio Emilia e provincia dove però ora, grazie proprio alle indagini dei carabinieri reggiani, tutti i componenti della banda potrebbero essere presto identificati. In attesa degli sviluppi investigativi i carabinieri della sezione operativa della compagnia di Reggio Emilia e della stazione di Rubiera con le accuse di concorso in resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, furto aggravato e ricettazione hanno arrestato i cittadini albanesi A.M. 28enne ed E.N. 24enne, entrambi domiciliati a Modena, ristretti al termine delle formalità di rito disposizione della Procura reggiana.

A carico del 24enne si è proceduto anche all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Perugia per ricettazione per cui lo stesso era ricercato sin dal settembre scorso. Nell’operazione i carabinieri hanno recuperato un’autovettura BMW 330 rubata il 29.10.2019 durante un furto in un’abitazione di Maranello carica di oggetti da scasso mentre durante le perquisizioni eseguite nei domicili dei due arrestati a Modena i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato vari monili in oro e oltre 10.000 euro in contanti ritenuti provento di raid furtivi proprio in abitazione.

La svolta ieri poco dopo le 22.30 quando, nell’ambito di un mirato servizio preventivo svolto nel comprensorio ceramico reggiano ultimamente colpito all’imbrunire da furti in abitazione, i carabinieri avevano modo di notare in via Aristotele di Rubiera l’arrivo di una Fiat Stilo con due giovani a bordo che si avvicinava ad una BMW parcheggiata nella via.

Alla vista dei carabinieri che intimavano l’alt di polizia, i due dai pressi della BMW balzavano a bordo della Stilo dandosi alla fuga. Nasceva un inseguimento che si concludeva in via Fratelli Cervi dove l’auto veniva bloccata. I due proseguivano la fuga a piedi venendo raggiunti e bloccati dai carabinieri.

Durante il fermo il 24enne, alo scopo di assicurarsi la fuga, sferrava un pugno alla tempia di un militare causandogli lesioni poi giudicate guaribili in 7 giorni dai sanitari dell’ospedale di Reggio Emilia. La BMW 330 dove i due armeggiavano in via Aristotele di Rubiera è risultata  essere stata rubata a fine ottobre a Maranello durante un furto in abitazione. A bordo del mezzo svariarti attrezzi da scasso tra cui alcuni specifici per spaccare casseforti.

Nel proseguo degli accertamenti si appurava che i due in precedenza avevano tentato un furto in un’abitazione di Nonantaola dandosi però alla fuga perché scoperti dai proprietari che si trovavano all’interno.

Le successive perquisizioni eseguite nei domicili dei due arrestati a Modena permettevano di rinvenire vari monili in oro e oltre 10.000 euro in contanti tutto sottoposto a sequestro in quanto ritenuto provento di raid furtivi in abitazione in corso di esatto accertamento. Sequestrata anche la Fiat Stilo che pur non risultando rubata risultava essere stata radiata dal proprietario.

I carabinieri sospettano che i due possano appartenere ad un gruppo più nutrito facente capo alla banda dei cosiddetti ladri acrobati. Novità al riguardo sull’identificazione di altri componenti della banda potrebbero giungere anche dalle indagini scientifiche: i carabinieri nel corso delle attività hanno proceduto all’esaltazione delle impronte digitali che verranno inviate al Reparto Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Parma per le indagini di comparazione con i soggetti pregiudicati censiti in Banca Dati.