Prende il via in Emilia – Romagna il progetto dei commercialisti finalizzato a migliorare gli strumenti e i controlli di primo livello sui programmi cofinanziati dai fondi strutturali. Si è svolta infatti a Bologna, nella sede della Regione, la prima riunione del tavolo tecnico del quale fanno parte oltre al promotore Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili, la stessa Regione Emilia – Romagna, l’Agenzia per la coesione territoriale, la Segreteria tecnica PRA e un pool di commercialisti specializzati nella materia, individuati tra i quasi 8.500 commercialisti della Regione.

Alla riunione hanno preso parte Marcella Galvani, il Consigliere nazionale dei commercialisti che ha ideato il progetto su scala nazionale, Alessandro Bonazzi, Presidente dell’Ordine dei commercialisti di Bologna e coordinatore degli Ordini della Regione, Giorgio Centurelli, membro della Segreteria Tecnica PRA per l’Agenzia della Coesione Territoriale, per la Regione Emilia – Romagna, in rappresentanza dell’Autorità di gestione POR FESR, la dirigente del Settore Controlli di primo livello POR FESR con alcuni funzionari che si occupano di controlli e irregolarità comunitarie, due funzionari in rappresentanza dell’Autorità di Audit POR FESR.

La Regione Emilia -Romagna, con l’adesione alla fase sperimentale, conferma il proprio interesse a partecipare attivamente a questa importante iniziativa che offre l’opportunità di confrontarsi con altre pubbliche amministrazioni italiane per condividere una prassi comune, risolvere criticità con l’auspicio che una migliore uniformità nei controlli possa garantire un sempre più efficace ed efficiente utilizzo delle risorse pubbliche e un loro migliore impatto sul territorio.

“Con questo progetto – ha affermato il presidente nazionale della categoria professionale, Massimo Miani – i commercialisti mettono le proprie competenze a disposizione delle Istituzioni per costruire, insieme alla PA, un percorso mirato all’omogeneizzazione e alla semplificazione dei controlli, che garantisca, nella prossima programmazione 2021/2027, competenze specialistiche in materia di controlli di primo livello, con ricadute importanti sul sistema di gestione dei Fondi strutturali”.

“Sono particolarmente soddisfatta per l’avvio della nostra iniziativa anche in una realtà avanzata sul fronte della lotta alle frodi comunitarie come l’Emilia Romagna”, ha spiegato Marcella Galvani. “Con questo progetto – ha proseguito – intendiamo condurre alla creazione di una sezione di iscritti all’Albo dei commercialisti, esperti in gestione e controllo dei programmi cofinanziati con Fondi strutturali, che svolgeranno le attività di controllo di primo livello, utilizzando standard omogenei da applicare su tutto il territorio nazionale. Il progetto messo a punto dai commercialisti in collaborazione con il Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti dell’Unione Europea (Colaf) e l’Agenzia per la Coesione, nell’ambito dello strumento dei Piani di Rafforzamento Amministrativo (PRA), sta vedendo l’adesione di molte Regioni e Province Autonome italiane titolari di Programmi Operativi”.

“E’ un fatto estremamente positivo – ha commentato il Consigliere nazionale della categoria eletto dall’Emilia Romagna, Andrea Foschi – che anche la nostra Regione aderisca ad un progetto così significativo. In Emilia – Romagna il livello dei controlli sulle frodi e la gestione dei fondi comunitari sono già oggi un’eccellenza nazionale. Siamo convinti che l’apporto che potrà venire dalle competenze offerte dai nostri colleghi possa far crescere ulteriormente il livello di questa best practice”.

“Gli Ordini dei Dottori Commercialisti ed Esperti contabili dell’Emilia – Romagna – ha aggiunto Alessandro Bonazzi – esprimono la propria soddisfazione per l’avvio del progetto che ci vede capofila di un modello di collaborazione istituzionale improntato a efficienza e qualità. Mettiamo la nostra esperienza al servizio di una iniziativa che a regime non potrà che produrre effetti benefici sul tessuto imprenditoriale e quindi sull’economia regionali”.

“Il Progetto – ha sottolineato Giorgio Centurelli – si inserisce pienamente nella filosofia dei Piani di Rafforzamento Amministrativo (PRA), il principale strumento di capacity building delle PA che l’Italia, prima in Europa, ha avviato a partire dalla programmazione dei Fondi UE 2014-2020. Oltre alle finalità proprie di tutela del bilancio comunitario c’è da sottolineare l’importante attività partenariale che sottende l’intervento. Il fare rete e confrontarsi ad ogni livello e settore per la definizione di soluzioni ed azioni innovative di miglioramento è sempre una scommessa vincente. La collaborazione con le diverse componenti istituzionali e professionali coinvolte costituisce essa stessa, infatti, un’azione complessiva di capacitazione che trae forza dall’analisi dei fabbisogni, dal contatto diretto tra i territori, dalla raccolta e messa a sistema di esperienze puntando concretamente ad orientare le future scelte decisionali.