aProsegue l’operazione trasparenza del Comune di Calderara di Reno. In particolare, le iniziative di sostegno economico alle famiglie avviate sin dall’inizio dell’emergenza sono state improntate alla massima fiducia, in ossequio al “Patto di Comunità” che l’Amministrazione intende rispettare, chiedendo ai cittadini di fare altrettanto. Per questo il Comune ha deciso di far effettuare dei controlli, che saranno svolti nei prossimi giorni dalla Guardia di Finanza, sulle autodichiarazioni inviate dai nuclei familiari la cui domanda per i buoni spesa era stata ammessa.

Si tratta della prima tranche dei buoni, quelli erogati ad aprile e consistenti in bonus da spendere in 4 supermercati di Calderara. Delle 293 richieste pervenute in Municipio, 126 non avevano passato la prima scrematura in quanto non rispondenti ai requisiti principali, mentre 167 erano state ammesse al contributo: a questi nuclei familiari era stata richiesta una documentazione che comprovasse l’autodichiarazione iniziale, ricevuta in 93 casi, di cui 80 con esito positivo e 13 con esito negativo (quasi tutti causa documenti incompleti). Il 50%, dunque, delle famiglie calderaresi che ha inviato la documentazione aveva diritto a ricevere il contributo, come da bando dell’iniziativa, mentre nel caso delle 13 domande non accettate verrà richiesta la restituzione delle somme. È stata effettuata, inoltre, la verifica sugli scontrini degli acquisti fatti coi buoni: in un solo caso è stata riscontrata una spesa non conforme al regolamento – un acquisto di bevande alcoliche -, con conseguente richiesta di restituzione della somma. I controlli della Guardia di Finanza, ora, verranno effettuati su tutte le 167 domande, proprio perché l’intera operazione risulti trasparente e non rimangano nei cittadini dubbi sulla bontà del servizio offerto dall’Amministrazione.

Giampiero Falzone, primo cittadino di Calderara di Reno, spiega il perché dell’approfondimento delle verifiche: “Gli uffici, che ringrazio per l’importante lavoro che hanno fatto, hanno individuato diverse posizioni con criticità e dati dichiarati non corrispondenti alla realtà. È doveroso per me investire la Guardia di Finanza per controlli più approfonditi. I furbetti devono essere individuati perché il loro comportamento ha distratto risorse a famiglie realmente bisognose, in un periodo peraltro difficile per tanti. Superata la prima fase in cui la priorità era quella di far arrivare il sussidio direttamente alle famiglie interessate, si tratta ora di verificare che effettivamente tutti i beneficiari del contributo rispettino i requisiti del bando. Attestare il falso per ricevere sostegni a danno di chi ha reale bisogno è una condotta che non deve trovare casa nel nostro Comune. Il patto di comunità in cui crediamo tanto e in base al quale stiamo adottando diverse iniziative di sostegno economico ci impone di individuare ed isolare i furbetti che con questo patto nulla hanno a che fare”.