Massimo Bottura si fa portavoce della sua categoria e indica le cinque vie per non perdere il prezioso patrimonio d’impresa, cultura e identità rappresentato dalla ristorazione italiana. Uno tra le chef più famosi al mondo con sede a Modena richiama l’attenzione dei governanti sul rischio concreto che la crisi di liquidità e di turismo indotta dalla pandemia, possa spazzare via una categoria d’impresa che ha saputo negli anni riportare nel Paese la stessa qualità e bellezza delle grandi botteghe rinascimentali. Possiamo davvero permetterci di perdere tutto questo?

Ecco le sue cinque soluzioni.

1) chiusura serale almeno alle 23.
2) liquidità in parametro ai fatturati.
3) cassa integrazione almeno fino alla stabilizzazione del turismo europeo.
4) decontribuzione 2021 visto che per il 2020 abbiamo già adempiuto in pieno.
5) abbassamento dell’aliquota Iva al 4% per il prossimo anno.

Claudio Corrado