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“Ti devo sfigurare per tutta la vita”, “sei una spazzatura”, “ti devo mandare al cimitero”, “la prima che ucciderò sarai tu poi tuo padre e tua madre” e ancora “ti taglio la carne pezzettino per pezzettino perché la morte per te è una punizione troppo semplice, devi soffrire”. Queste sono solo alcune delle numerose e gravi minacce che un 30enne residente nella bassa reggiana riservava quotidianamente alla moglie 21enne che maltrattava per futili motivi legati alla gestione di casa. Minacce inequivocabili a cui seguivano anche brutali violenze con la donna che veniva presa a schiaffi, pugni, calci, graffi, minacciata con coltello alla gola, a cui si devono aggiungere anche due tentativi di strangolamento.

Al termine delle indagini i carabinieri in forza alla stazione di Boretto, a cui la donna si è rivolta, hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia il 30enne abitante nella bassa reggiana, accusato del reato di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori. Il sostituto titolare dell’inchiesta, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri della stazione di Boretto ha richiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, l’applicazione nei confronti dell’uomo della misura coercitiva del divieto di avvicinamento l’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla vittima, prescrivendogli di non avvicinarsi a meno di 5 km dai luoghi dalla medesima frequentati.  Provvedimento di natura cautelare che ieri mattina è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Boretto che hanno condotto le indagini.

Dalle risultanze investigative è emerso come la donna, dal mese di agosto dello scorso anno, è stata sottoposta a costanti vessazioni fisiche e morali da parte del marito che non perdeva occasione usarle violenza e minacciarla di morte. Minacce proseguite con numerosi messaggi e telefonate anche quando la donna, lo scorso mese di febbraio, si è allontanata da casa per timore della sua incolumità. Gravi episodi quelli denunciati dalla donna che, riscontrati dai militari in forza alla stazione di Boretto, hanno visto la Procura reggiana richiedere ed ottenere dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia il citato provvedimento di natura cautelare che è stato eseguito dai Carabinieri che hanno posto fine alle violenze dell’uomo.