Stava svaligiando gli abitacoli delle auto in sosta in zona Tempio, si introduceva nei veicoli dopo aver scassinato le serrature, ma dopo tre colpi in rapida successione, commessi nella notte tra domenica 28 e lunedì 29 marzo, un 18enne tunisino è stato arrestato in flagranza di reato dalla Polizia locale di Modena. Decisiva per individuare il giovane, accusato di furto aggravato dalla violenza sulle cose, è stata la collaborazione di un cittadino che ha segnalato l’accaduto. Dopo il processo per direttissima, a carico del 18enne è stata emessa la misura cautelare dell’obbligo di firma.

L’episodio è avvenuto intorno alle 5.45, quando un residente, appartenente al Comitato cittadino della zona Tempio-Stazione, ha allertato il Comando di via Galilei per segnalare un probabile furto appena commesso su una Bmw parcheggiata in strada. Le pattuglie si sono portate quindi sul posto, individuando il giovane – che nel frattempo era transitato da via Tribraco, introducendosi in una Renault – all’altezza di via Pallamaglio. In particolare, il 18enne si trovava all’interno di un mezzo Honda, intento a cercare oggetti di valore nell’abitacolo. Il ladro era ancora in possesso della refurtiva: due paia di occhiali di sole, altrettante torce, una chiavetta usb, un binocolo e una catenina. Per lui sono scattate le manette, mentre i vari oggetti razziati sono stati sequestrati in attesa di essere restituiti ai proprietari, tutti residenti in zona.

Dopo l’arresto, il tunisino è stato accompagnato negli uffici del Comando, dove è stato identificato: si tratta di una persona irregolare in Italia e ha diversi precedenti. Nel pomeriggio di lunedì è stato accompagnato in Tribunale, dove, dopo la convalida dell’arresto, il giudice ha ordinato a suo carico l’obbligo di presentazione quotidiana negli uffici delle forze dell’ordine. In aprile il giovane dovrà tornare in aula per il giudizio (dovrà rispondere anche dell’inosservanza delle normative sul permesso di soggiorno); se non dovesse rispettare la misura cautelare, il provvedimento potrà essere inasprito dall’autorità giudiziaria.