La Giunta Menani ha scelto di affidare ad un soggetto privato, il Fondo Housing per l’Emilia Romagna la riqualificazione di un immobile destinato ad edilizia popolare sito in Via Respighi.

L’intervento in questione viene definito di housing sociale ma leggendo il bando non viene individuato una effettiva realizzazione di questo principio. Infatti oltre all’applicazione di affitti calmierati, di cui riconosciamo l’impegno sebbene siano i medesimi criteri che disciplinano l’edilizia residenziale pubblica, non è previsto un impegno concreto da parte del Fondo di interventi concreti di housing sociale. Infatti uno degli obiettivi del Fondo è quello di promuovere la diffusione di un’idea di abitare sostenibile e collaborativo. A tutt’oggi non è stata prevista una partecipazione dei residenti nella riqualificazione dell’edificio. A tutt’oggi non risultano previsti o destinati dei locali ristrutturati ad uso della comunità, tantomeno ci è noto se si è pensato di utilizzare i proventi della vendita di via Respighi 46 e di via don Minzoni, oltre che per la copertura dei costi aggiuntivi per l’eventuale riqualificazione degli edifici Erp (4 appartementi su 86) a fronte dell’agevolazione  della legge 77/2020, per sistemare l’arredo di via Respighi, per rendere maggiormente accogliente il quartiere, per creare un luogo dove tenere percorsi di formazione lavoro, corsi di alfabetizzazione informatica, una banca del tempo. Un intervento serio forse avrebbe richiesto una programmazione più ampia fondato sulle reali esigenze del quartiere e per proporre finalmente una diversa visione della nostra città e particolarmente dei quartieri di periferia che alla Giunta Menani manca.