Pedonalizzazioni: progetti per due nuove aree in centro a Modena
Modena, panoramica (Archivio fotografico del Comune)

In centro storico saranno pedonalizzate due nuove aree: è infatti in fase di ultimazione la progettazione per Sant’Eufemia-Badia-Leodoino e Gallucci-Tornei-Masone-Santa Maria delle Asse. La realizzazione di questi interventi sarà probabilmente finanziata con parte delle risorse assegnate a Modena per la mobilità dolce dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, pari a 911 mila euro.

Lo ha detto nella seduta del Consiglio comunale di mercoledì 28 aprile l’assessore al Centro storico Andrea Bosi rispondendo all’interrogazione del M5s, illustrata da Giovanni Silingardi, sullo stato di attuazione dell’ordine del giorno relativo alla pedonalizzazione in centro storico approvata a fine 2019.

La mozione verteva in particolare sulla pedonalizzazione in piazzale Sant’Agostino, sulla sperimentazione in via Emilia Centro e in una serie di altre vie del centro storico, ma anche sull’estensione della Ztl a viale Martiri della Libertà e via delle Rimembranze, sulla realizzazione di un adeguato numero di depositi protetti per biciclette, oltre che sui servizi di bike sharing e di noleggio di dispositivi per la micromobilità elettrica.

“Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, Pums 2030, approvato dal Consiglio Comunale nel luglio scorso – ha affermato Bosi – conferma la previsione di pedonalizzazione di diversi ambiti, sia in centro storico sia nelle sue pertinenze, da realizzare nell’orizzonte decennale del piano e previa condivisione con i principali attori coinvolti grazie a percorsi partecipativi ad hoc. Confermato in questo senso l’orientamento dell’Amministrazione, il processo si è rallentato a causa della situazione contingente. In un periodo di pandemia è innanzitutto necessario favorire la ripresa economica poi si riprenderà l’attuazione dei provvedimenti in progetto”.

L’assessore ha spiegato che in via Emilia centro, sono presenti linee filoviarie di primaria importanza per accedere al centro con modalità sostenibili e che non è prevista una pedonalizzazione. “Certamente – ha aggiunto – l’introduzione del telecontrollo dei tratti di corsia riservata compresi tra via Torre e Vicolo Squallore, a partire dal 2017, ha visto la sostanziale restituzione del ‘corridoio’ centrale della città alla mobilità sostenibile”. In largo Porta Sant’Agostino, invece, è stata sperimentata la pedonalizzazione la domenica, e, in linea con le previsioni del Pums 2030, la pedonalizzazione definitiva avverrà presumibilmente in concomitanza con il processo di ampliamento della Ztl fino a largo Moro.

Passando al tema dei depositi protetti, Bosi ha ricordato che “di recente sono poi stati ultimati due nuovi depositi protetti per biciclette presso le stazioni ferroviarie di piazza Dante e piazza Manzoni, che offrono rispettivamente 60 e 40 nuovi stalli di sosta. L’accesso degli utenti avviene con chiave meccanica che garantisce l’interoperabilità anche rispetto a tutti gli altri depositi della città”. Con l’installazione delle due nuove strutture in città i depositi protetti per biciclette gratuiti attivi diventano nove, collocati nei principali punti intermodali per la sosta protetta di oltre 380 biciclette. “L’Amministrazione – ha aggiunto Bosi – sta inoltre esplorando la possibilità di individuare un sito idoneo per un’analoga collocazione anche in centro storico così da garantire maggiore copertura alle aree di maggior fruizione”.

Rispetto al servizio di bike sharing, l’assessore ha evidenziato che è attivo il servizio “C’Entro in bici”, con 360 biciclette distribuite sul territorio urbano in 47 postazioni e con oltre 3.800 iscritti al servizio, mentre rispetto alla micromobilità ha sottolineato che nel corso del 2020 è stata avviata anche una sperimentazione di 12 mesi per attivare servizi di sharing di monopattini a propulsione prevalentemente elettrica (MPPE) a flusso libero nel territorio comunale: “Gli operatori autorizzati attualmente attivi sono cinque – ha aggiunto – per un totale di 600 mezzi in circolazione. Il Comune di Modena ha, inoltre, provveduto a redigere una sorta di ‘vademecum’ che raccoglie tutte le disposizioni normative nazionali vigenti per la circolazione, valido per tutti gli utilizzatori di monopattini”.

L’assessore ha infine sottolineato come “l’estensione della Ztl anche sui viali perimetrali del centro storico comporta la necessità di una revisione completa della circolazione con impatti significativi sull’accessibilità di residenze e attività. Si procederà ad uno specifico studio di fattibilità – ha concluso – ma si colloca tale valutazione solo a valle dei previsti ampliamenti della Ztl nelle porzioni nord e ovest per poter delineare con maggior accuratezza i riverberi del provvedimento”.

IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

L’interrogazione sullo stato di attuazione dell’ordine del giorno per la pedonalizzazione del centro storico, approvato dal Consiglio comunale nell’ottobre 2019, presentata da Giovanni Silingardi (M5s), è stata trasformata in interpellanza su richiesta di Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia).

La consigliera ha messo l’accento sulla necessità di arrivare a prendere decisioni con un percorso partecipato “senza correre troppo”, perché “la pedonalizzazione è un fattore critico, temuto da residenti e commercianti, anche per la difficoltà del periodo: si deve ascoltare la città e trovare soluzioni che consentano di continuare a lavorare e vivere in centro storico”.

Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia) ha affermato che i residenti del centro storico “lamentano il mancato coinvolgimento nei processi decisionali e hanno la sensazione di essere interpellati solo a cose fatte”. Dopo aver osservato che il problema si è ripetuto anche quando si è deciso di ampliare i dehor, “decisione giusta ma che ha fatto sparire diversi posti auto”, il consigliere ha detto “che si è persa l’ennesima occasione di fare qualcosa di concerto con la parte della città direttamente coinvolta, che ha gli stessi diritti di chi vuole una città più pedonale”.

“Non è così scontato che tutti i residenti e i commercianti del centro storico vedano la pedonalizzazione come un problema”, ha replicato Paola Aime (Verdi), aggiungendo che ce ne sono molti che, invece, “condividono il progetto e hanno una visione di città e di futuro diversa da quella di ora, consapevoli anche che il centro storico è un quartiere che non può essere vissuto in auto, non ci sono gli spazi fisici”. La consigliera si è anche concentrata sulla pedonalizzazione sperimentata in piazzale Sant’Agostino, che aveva funzionato ma “che è frenata dai vincoli che abbiamo con Modena parcheggi”.

Anche Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) ha ricordato che “l’esperimento di pedonalizzare piazzale Sant’Agostino era andato veramente bene e aveva aggiunto valore a una delle porte di ingresso della città: bisognerebbe riprenderla. Bene, per il consigliere, anche i lavori avviati per la valorizzazione del centro storico, sui quali “si è intrapresa la strada giusta”.

Vincenza Carriero (Pd) ha ribadito che le misure per la pedonalizzazione e per rendere la città più “green e godibile” si devono contemperare “con il mantenimento della vivibilità per chi risiede in centro storico”. Ha poi ricordato che anche la pedonalizzazione di piazza Roma era stata fortemente contestata dagli esercenti, “gli stessi che oggi non tornerebbero indietro perché la piazza più bella ha portato anche a una crescita dei guadagni”.

Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ha concordato che sul tema parcheggi, il Comune “ha le mani legate e non è più libero di gestire il territorio”. Sulla pedonalizzazione delle strade ha affermato che “bisogna contemperare le esigenze di chi in centro vive e lavora e di chi vuole frequentarlo. Tenendo presente, però, che i modenesi sono abituati ad arrivare in centro velocemente e devono poter continuare a farlo. Bisogna, quindi, trovare il modo di comporre esigenze spesso contrastanti”.

Nella replica il consigliere Silingardi ha ricordato che l’ordine del giorno nel 2019 era passato senza voti contrari: “Oggi dobbiamo chiederci, quindi, che idea abbiamo della città: se la vogliamo più bella, più vivibile e meno inquinata o se vogliamo una città dove si può parcheggiare in piazza Grande. L’ordine del giorno puntava a valorizzare il centro storico, a questo serve la pedonalizzazione”. Il consigliere si è detto “consapevole che quanto accaduto nel 2020 ha rallentato le cose”, ma si è augurato che si proceda “il prima possibile” con la pedonalizzazione di piazzale Sant’Agostino e con i depositi delle bici in centro.