La tanto invocata e sbandierata sicurezza in città è rimasta quello che è sempre stata: uno slogan per attirare facile consenso.

Da tempo ormai anche nella nostra città si susseguono episodi preoccupanti di violenza e microcriminalità  che suonano come un vero e proprio campanello d’allarme. Questi episodi non vanno presi alla leggera o con il solito   stile  politico che si preoccupa più del consenso che del problema reale.

Il primo cittadino di Sassuolo è sempre stato un sostenitore di modelli culturali improntati al decisionismo di facciata: “Pugno di ferro, Tolleranza zero, Celodurismo.”

In piena sintonia con la retorica ufficiale del suo partito di appartenenza, la Lega.  E in coerenza a questo modello non sono mancate azioni esibizionistiche come andare  in pattuglia di notte con i vigili urbani o sfoggiare forza con i deboli quando, facendone un imbarazzante caso nazionale, ha proibito di fare la carità con minaccia di multare chi colto in “flagranza di reato”. 

La teatralità del nostro sindaco sceriffo purtroppo non porta a nulla e piuttosto sta più a dimostrare tentativi di distogliere l’attenzione dai problemi veri piuttosto che affrontarli.                                                                                

La sensazione, è che oltre a non sapere come affrontare questi problemi  non ne abbia ancora colto il significato.

Qua non siamo più agli schiamazzi notturni, fastidiosi ma innocui.

Qua ci troviamo di fronte ad una emergenza sociale che sicuramente va affrontata in maniera diversa.

Risse, furti con scasso, vetrine spaccate, vandalismi che vedono come protagonisti adolescenti  che non si lasciano intimorire da nulla. La situazione è molto seria. Non basta imputare questi fatti alla  cattiva educazione delle famiglie, quando questa “cattiva educazione“ ricade sulla cittadinanza.

Che cosa pensa di fare il nostro sindaco?

 PARTITO DEMOCRATICO DI SASSUOLO