MILANO (ITALPRESS) – “Aver scritto un libro sulla mia malattia è stata una terapia”. Francesca Neri, ospite domenica a Verissimo, parla del suo grave problema di salute che l’ha costretta ad abbandonare le scene. Una sofferenza che l’attrice ha voluto raccontare nel suo libro Come carne viva, in uscita il prossimo 5 ottobre: “Oggi sto decisamente meglio, sono molto più serena e ho imparato ad ascoltare il mio corpo. Tutto è iniziato almeno cinque anni fa e la fase acuta della malattia è durata tre anni. Non ho mai avuto paura della sofferenza, ma il dolore fisico costante mi ha fatto perdere il controllo e il contatto con la realtà”. E aggiunge: “Questa malattia, una cistite cronica interstiziale, mi ha costretta a guardarmi dentro e a prendere atto del mio lato oscuro. Mi ritengo una sopravvissuta perchè ho toccato il fondo, ma poi è iniziata la risalita. E’ stato un tragitto lungo, molto doloroso all’inizio, ma con tante soddisfazioni dopo”. Un periodo tormentato per l’attrice che per un momento ha pensato anche di farla finita: “Piano piano ti chiudi in te stessa, ti allontani da tutto e da tutti e subentra la depressione. Ho pensato di fare un gesto estremo perchè in quel momento lo vedevo come una liberazione, una via d’uscita. Sentivo il dolore di pesare sugli altri, ero lì ma non c’ero e volevo preservare le altre persone a cui ero legata. Ma questo pensiero è durato solo un secondo, dopo mi sono attaccata ancora di più alla vita”.
A Silvia Toffanin che le chiede del rapporto con il marito Claudio Amendola, Francesca Neri confessa: “E’ un uomo meraviglioso, ha detto che il suo compito era starmi vicino ma non era scontato che mi restasse accanto. Vedevo la sua difficoltà e il suo dolore e mi faceva male. Lo volevo allontanare da me per proteggerlo, invece lui c’è sempre stato e questa cosa dopo venticinque anni mi ha sorpreso”. Per la Neri il futuro ora è più sereno, ma nonostante questo sembra ancora lontano un ritorno sul set: “Con questa clausura forzata ho riscoperto le vere priorità della vita. L’unica cosa che mi manca del mio lavoro è la parte creativa. Non so cosa succederà, qualcosa combinerò anche se non so ancora cosa”.
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