Oggi, 13 ottobre, viene celebrata a livello nazionale la Giornata della Psicologia. Durante la Pandemia i disagi emotivi anche a Reggio Emilia sono più che raddoppiati. Lo si evince dai dati dell’Azienda Usl sugli interventi psicologici emergenziali che hanno riguardato il personale ospedaliero sanitario, i pazienti e i famigliari dei malati e sulle chiamate allo sportello Open G dedicato ai cittadini tra i 14 e i 28 anni. Si tratta di un quadro parziale perché non comprende chi s’è rivolto a professionisti privati o chi invece non si è fatto seguire da nessuno, ma serve a dare l’idea del lavoro di rete e di promozione dei sistemi di protezione sociale che è stato messo in campo dai servizi sanitari pubblici e dai loro professionisti.

A fronte dell’emergenza da Covid 19 anche a Reggio Emilia, come nel resto della Regione Emilia-Romagna, ha lavorato a pieno regime l’équipe locale di Psicologia dell’Emergenza ospedaliera in stretto coordinamento con il Programma di Psicologia Clinica e i servizi psichiatrici operativi sul territorio. Per comprendere quanto ce ne sia stato bisogno basta dare uno sguardo ai numeri. Da giugno 2018 a ottobre 2021 l’équipe psicologica coordinata dalla dottoressa Laura Torricelli ha svolto 2mila 326 colloqui di cui 2mila e 70 dal marzo 2020 a ottobre 2021. In totale si sono rivolti al servizio da giugno 2018 a oggi 618 pazienti, ma di questi soltanto 57 fino al febbraio 2020. Ben 561 di questi pazienti hanno effettuato colloqui da marzo 2020 in poi. “Dai dati a nostra disposizione – spiega la psicologa e psicoterapeuta Torricelli, responsabile dell’équipe Psicologia dell’Emergenza – si vede che il maggior numero di interventi, 1.518, s’è svolto nel 2020 proprio in concomitanza con il lockdown. Di questi, 1.044 sono colloqui individuali rivolti in prevalenza a pazienti e famigliari, 439 sono appuntamenti di psicoterapia di gruppo che ha coinvolto soprattutto operatori sanitari e 35 sono colloqui telefonici. Nel 2019 ci erano stati richiesti soltanto 121 colloqui individuali e 17 psicoterapie di gruppo. L’impegno che la nostra squadra in integrazione con i servizi territoriali ha messo nella gestione delle richieste d’aiuto, tra pazienti sofferenti, famigliari disorientati e gravati dal dolore per un lutto e operatori sotto pressione è stato significativo. Per questo diciamo grazie ai nostri professionisti per la dedizione e la professionalità”.

Un aumento delle richieste di consulenza psicologica correlabile agli effetti della pandemia s’è registrato anche sul territorio negli sportelli psicologici gratuiti Open G dedicati alla fascia d’età 14 -28 anni e dislocati nei Distretti. A questi si accede mediante chiamata a una segreteria telefonica, attiva 24 ore su 24, con un numero dedicato per ogni Distretto. Si tratta di sportelli di ascolto ad accesso diretto, attivi dal 2019, che hanno registrato nel 2020 e 2021 un rilevante incremento delle telefonate. Basti pensare che tra gennaio e marzo 2020 in totale in provincia sono giunte 219 chiamate contro le 509 arrivate nello stesso periodo del 2021. Nei primi tre mesi del 2020 sono stati organizzati 117 appuntamenti mentre nello stesso periodo, un anno dopo, gli appuntamenti fissati sono stati 249.

“Le richieste telefoniche – spiega Fiorello Ghiretti, Direttore del Programma di Psicologia Clinica e di Comunità dell’Azienda Usl IRCCS di Reggio Emilia – sono esaminate da un membro del gruppo di lavoro che è composto da 22 psicologi. I professionisti, a seconda del tema, dell’età e delle esigenze dell’utente, propongono in base a molteplici valutazioni un appuntamento o un percorso di consulenza più o meno breve. Non v’è dubbio che in questo periodo pandemico si sia verificato un forte aumento di domande legate a disturbi d’ansia, somatizzazioni o semplicemente bisogno di parlare con qualcuno di un malessere. Per questo il nostro impegno è massimo nell’ascolto dei giovani, nella promozione della loro salute psicologica e nella formazione”.