Il trasporto pubblico rappresenta una risorsa per lo sviluppo dei territori, sia in termini di servizi forniti, sia per il valore economico, sociale e ambientale che è in grado di produrre.

In occasione della presentazione della settima edizione del proprio Bilancio di Sostenibilità – dichiarazione non finanziaria ai sensi del D.Lgs. 254/2016, documento di trasparenza e responsabilità sociale definito in coerenza con gli obiettivi internazionali e nazionali dell’Agenda 2030 – Tper illustra la propria esperienza di società per azioni a capitale interamente pubblico che opera in regime di mercato. Tper, infatti, è oggi la maggiore azienda di trasporto pubblico dell’Emilia-Romagna e svolge attività di mobilità integrata secondo un modello gestionale imprenditoriale; l’azienda si configura inoltre come Ente di Interesse Pubblico, avendo emesso titoli obbligazionari quotati su mercati regolamentati.

 

Tper: attività, risultati e investimenti all’insegna della sostenibilità

Tper gestisce il trasporto pubblico locale su gomma a Bologna e Ferrara in partnership con soggetti privati secondo una consolidata operatività, il servizio ferroviario regionale insieme a Trenitalia attraverso la società collegata TrenitaliaTper ed altre attività di servizio alla mobilità.

Tper si configura come una holding operativa, essendo a capo di un gruppo di imprese che conta complessivamente 2.486 dipendenti, il 98% dei quali a tempo indeterminato, a conferma della stabilizzazione delle professionalità.  Tra le principali controllate figurano Dinazzano Po, azienda di trasporto ferroviario merci, e Ma.Fer, specializzata nella manutenzione dei treni; oltre al perimetro di consolidamento di gruppo, Tper, inoltre, è il principale azionista di Seta, azienda di tpl di Modena, Reggio e Piacenza, e possiede partecipazioni in Start, l’omologa azienda di trasporti della Romagna, in una logica industriale e di sinergie operative che risponde alle linee di indirizzo espresse dai soci proprietari.

L’ultimo bilancio consolidato del gruppo Tper, il cui valore della produzione è di 220,6 milioni di Euro, ha chiuso con un utile netto di 3,6 milioni seppur in un esercizio segnato pesantemente dagli effetti della pandemia che perdurano tuttora.  La domanda di mobilità ha subito una comprensibile flessione date le limitazioni agli spostamenti e alle capienze consentite dei mezzi nel 2020, ma i viaggi effettuati sui bus Tper hanno superato comunque i 101 milioni, a conferma di un’affezione ai servizi che si mantiene molto alta tra i cittadini-utenti.

L’attenzione al servizio si è concretizzata attraverso molte azioni, tra cui un deciso ammodernamento della flotta puntando sull’ecocompatibilità: oggi Tper ha una delle flotte più green d’Italia, come testimoniano i recenti dati diffusi dall’ISTAT secondo cui, tra i capoluoghi di città metropolitana, la quota più elevata di autobus a basse emissioni si rileva a Bologna (67,4%, con un 9% di bus elettrici o ibridi). Il rinnovo del parco veicolare di Tper mira all’ottimizzazione della sostenibilità ambientale in ogni profilo di missione, puntando su mezzi a trazione elettrica nelle diverse declinazioni in area urbana, sul metano liquido in ambito extraurbano (è questa la modalità di trazione oggi più ecologica su lunghe percorrenze, di cui Tper è stata apripista in Europa, con grande seguito) oltre che, in prospettiva di un futuro sempre più prossimo, anche su bus a idrogeno verde per sviluppare in questa direzione nel medio periodo la sua flotta. In questo ambito, l’interesse di Tper è forte anche nel coinvolgimento in progetti di economia circolare del territorio, così come per i biocarburanti sostenibili.  La transizione ecologica per Tper non è un progetto futuro, bensì un percorso già avviato con decisione affinché – con orizzonte 2030 – tutto il servizio urbano di Tper sia fossil-free: un obiettivo sfidante ma perseguito con grande impegno da parte dell’Azienda e dalle politiche degli Enti locali e territoriali.

La priorità dell’emergenza sanitaria e le conseguenze – anche economiche – che anche Tper ha registrato non hanno però avuto riflessi negativi sulle strategie e sull’ammontare degli investimenti, che sono stati rilevanti, sia nel rinnovo dei mezzi, sia nell’innovazione digitale. Ciò grazie alla solidità aziendale, alla sana e prudente gestione consolidata negli anni e alle competenze sviluppate per gestire ed attuare programmi a lungo termine, oltre alle disponibilità e alle scelte di cofinanziamento previste dalle politiche pubbliche.

Nel 2020 sono stati realizzati investimenti per 29,8 milioni di euro ed è ora in corso un piano di investimenti triennale 2021-2023 molto sfidante e coerente con le linee guida del sistema istituzionale territoriale in tema di innovazione dei servizi di mobilità e di sviluppo del territorio nel rispetto della sostenibilità ambientale ed energetica, economica e sociale. Tper prevede un valore complessivo di investimenti di oltre 190 milioni, di cui oltre 50 coperti con autofinanziamento.

Gli investimenti riguardano anche lo sviluppo di sistemi innovativi a vantaggio dell’utenza. Uno di questi è Roger, l’applicazione multifunzione – progettata da Tper e prodotta con un partner industriale insieme alle altre tre aziende di trasporti pubblici della Regione Emilia-Romagna – che riunisce in sé infomobilità ed e-ticketing sposando appieno il concetto di Mobility as a Service (MaaS) che è al centro delle politiche ministeriali per una nuova mobilità che mette al centro le esigenze dell’utente dei servizi. Un’altra innovazione di grande impatto per gli utilizzatori dei mezzi pubblici è stata l’attivazione, su tutti i bus urbani, del pagamento contactless con carte bancarie a microchip, grazie anche ai finanziamenti regionali.

In ottica di intermodalità, nonostante la pandemia, il 2020 ha visto garantire i piani di sviluppo del car sharing 100% elettrico Corrente, che Tper gestisce con i partner Cosepuri e Saca, e che oggi conta 30.000 iscritti e un apprezzamento per la versatilità e la crescente attenzione per la mobilità a zero emissioni.

L’attenzione alla responsabilità sociale si esplica anche attraverso una politica attenta di valorizzazione del personale, la principale risorsa di Tper, a cui dedica un notevole impegno formativo che nel 2020, nonostante la pandemia, si è concretizzato in oltre 45.000 ore di formazione, di cui oltre 6.000 riguardanti la sicurezza sul lavoro. L’emergenza sanitaria non ha impattato sulle politiche occupazionali: nel 2020 sono stati assunti 146 dipendenti.

Nell’ambito di relazioni industriali positive, il 2020 ha visto anche la condivisione di una ventina di accordi con le OO.SS. su diversi aspetti del lavoro, in prosecuzione di un proficuo percorso che in questi anni ha visto consolidare, in un intenso e franco confronto, intese contrattuali per riconoscimenti economici ai lavoratori, sia per la parte fissa che per quella dei sistemi premianti collegati ai risultati aziendali, per l’introduzione di un sistema di welfare aziendale per tutte le categorie di dipendenti con l’obiettivo di offrire specifici pacchetti di beni e servizi, previsione di forme di lavoro innovative, per alcuni specifici settori, per agevolare la conciliazione dei tempi di vita con i tempi di lavoro nella prospettiva di incrementare il benessere dei dipendenti.

Le politiche di remunerazione del personale hanno l’obiettivo di garantire equità, adeguatezza al ruolo, alla professionalità e alle capacità individuali e – quanto al recepimento di uno degli obiettivi di sostenibilità (SDGs) previsti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite – Tper rappresenta un presidio di pari opportunità: una realtà produttiva in cui non esiste divario retributivo di genere: a parità di ruolo e anzianità, non ci sono differenze di retribuzione fra uomini e donne, né criteri diversi di definizione dei premi aziendali.

Il valore esteso di Tper e le esternalità positive per il territorio

L’erogazione di servizi essenziali riveste già di per sé un’attività importante; in aggiunta, Tper crea ulteriore valore per le comunità servite. Come riportato nel Bilancio di Sostenibilità, l’impatto economico generato dalle attività del gruppo nel evidenzia la creazione di valore aggiunto per il territorio di circa 200 milioni euro. Quanto all’indotto positivo sull’occupazione, agli occupati nel gruppo Tper, si aggiungono ulteriori 870 posti di lavoro nelle attività connesse alla catena di fornitura. L’attività diretta e indiretta di Tper vale, quindi, complessivamente oltre 200 milioni di euro e più di 3.300 posti di lavoro, anche nella grave crisi di contesto del 2020.

Altro importante beneficio indotto è legato alla sfera ambientale: Tper assicura un rilevante contributo di riduzione delle emissioni, che è oggi fra gli obiettivi principali di miglioramento della vita e della salute dei territori. I passeggeri che per i loro spostamenti nel 2020 hanno scelto i servizi Tper in luogo dei mezzi di trasporto privati hanno consentito di “risparmiare” all’atmosfera ben 96.000 tonnellate di CO2.

Tper riveste un ruolo importante nell’ambito delle politiche di mobilità dei territori serviti, rilasciando abbonamenti a enti e imprese, pubbliche e private, che si sono dotate di piani di mobilità ed hanno sottoscritto accordi di mobility management; un’operazione che sottende grandi vantaggi per l’ambiente, il territorio e per i lavoratori (diminuzioni delle emissioni inquinanti, riduzione dell’inquinamento acustico e del tasso di infortuni casa-lavoro, dell’incidentalità complessiva, della congestione stradale, dello stress e dei costi correlati al mezzo privato). Nel 2020 sono stati oltre 13.000 gli abbonamenti venduti sulla base di accordi di mobility management.

Grazie agli investimenti in mezzi ad alta compatibilità ambientale, Tper anche nel 2020 ha continuato nel percorso di abbattimento degli inquinanti: le emissioni di idrocarburi sono calate del 20,7%, quelle di monossido di carbonio del 16%, degli ossidi di azoto del 22% ed il particolato è risultato ridotto del 32,9% in un solo anno e dimezzato nell’ultimo triennio.

Il contributo positivo di Tper nel fronteggiare l’emergenza climatica globale è testimoniato anche dall’andamento delle emissioni di CO2, calate complessivamente del 6,1% nel 2020; un dato che riflette un impegno assunto con decisione da tempo e che prosegue senza sosta: nell’ultimo triennio le emissioni di CO2 per chilometro di servizio effettuato si sono ridotte del 16%.

E’ importante sottolineare, inoltre, che riguardo all’energia elettrica, quella utilizzata da Tper per la trazione di filobus e bus elettrici – ma anche per le auto del car sharing full electric Corrente, per edifici amministrativi, depositi e officine – proviene al 100% da fonti rinnovabili: una scelta green per un’azienda che crede nelle buone pratiche per la salvaguardia dell’ambiente e responsabilmente si fa carico di un onere aggiuntivo ripagato, però, da un minore impatto sul clima.

 

Il presidio dell’etica, della legalità e della qualità

L’impegno a garantire etica, trasparenza e legalità è portato avanti da Tper attraverso specifici sistemi di certificazione; Tper si è dotata da tempo di un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo, di un Organismo di Vigilanza ed ha adottato e diffuso un proprio Codice Etico nel rispetto del D.Lgs 231/2001. Tra le altre azioni, ha sottoscritto in modo volontario il Protocollo di Legalità in essere tra Ministero dell’Interno e Confindustria, aderisce da diversi anni al Global Compact delle Nazioni Unite ed ha ottenuto il Rating di Legalità, sviluppato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in accordo con i Ministeri degli Interni e della Giustizia. Tper ha un sistema di gestione integrato e ha conseguito certificazioni secondo gli standard internazionali ISO in tema di Qualità (9001:2015), Ambiente (14001:2015), Salute e sicurezza dei lavoratori (45001:2018) e Sistema di Gestione per la prevenzione della corruzione (37001:2016). Gli impegni assunti non hanno seguito solo iter e sistemi di verifiche procedurali formali, ma sono stati strumento di modifica e innovazione organizzativa dell’azienda che si è strutturata via via sempre più secondo una nuova concezione di approccio integrato alla sostenibilità.