Occorre mantenere alta l’attenzione verso un tema così delicato per le nostre comunità, ad oggi troppe domande rimangono senza una risposta credibile che impegni gli organi preposti a azioni  concrete indirizzate al ripristino di questo servizio sospeso ormai da troppo tempo.

Le domande che che ancora oggi ci poniamo sono: se persino il pronto soccorso del Santa Maria Nuova, come quello di Sassuolo, è al collasso, come possono queste strutture accogliere i pazienti in arrivo dalla zona ceramiche reggiana? Con che coraggio certa politica continua a sostenere la chiusura del Pronto Soccorso di Scandiano?
La direttrice del pronto soccorso di Reggio, Dott.ssa Anna Maria Ferrari ha confermato sabato scorso al Carlino le difficoltà del Santa Maria Nuova, con queste parole: “Gli eventi del virus e dell’influenza si sommano, portando a una grande difficoltà dei posti letto (…) quindi può capitare che qualche paziente possa trascorrere la notte al pronto soccorso”.
Dato per assodato che questa situazione è notevolmente problematica, cosa possiamo fare per cambiare la situazione?

Un importante strumento attraverso il quale i cittadini hanno l’occasione di poter far sentire la propria voce è la raccolta firme, un modo per chiedere a gran voce la riapertura del Pronto Soccorso del Magati ed il mantenimento dell’automedica h24.
Vogliamo ringraziare i cittadini che hanno già sottoscritto la petizione, confermando che la raccolta continua, e che si può continuare a firmare presso gli Urp dei comuni di Casalgrande, Scandiano e Castellarano, oltre che presso i banchetti che verranno allestiti.

I prossimi due appuntamenti con la raccolta firme saranno a Scandiano il 27 novembre dalle 9 alle 12, lungo via 25 aprile / piazza Prampolini 3, lato ingresso mensa; e lunedì 28 novembre dalle 10 alle 12, via 25 aprile lato sud piazzetta in prossimità del numero civico 10.

Questa raccolta firme, a fronte delle parole della direttrice del Pronto Soccorso del Santa Maria Nuova,  risulta oggi ancor più importante: il P.S. del Magati, con l’inverno alle porte, deve essere necessariamente riaperto in tempi brevi.
La mancanza di medici sino ad oggi indicata come causa principale di questo problema è stata affrontata pubblicando un bando per affidare il servizio di pronto soccorso in modo temporaneo per sei mesi con una possibile proroga; bando dai costi esorbitanti che non va nella direzione di rendere la soluzione stabile attraverso l’assunzione di nuovi medici a tempo indeterminato e dignitosamente retribuiti.

Questo modo di progettare ed operare non ci appartiene, privatizzare o esternalizzare la sanità riteniamo sia  un grave errore che nel tempo porterà ad una chiusura definitiva del servizio. La nostra sanità pubblica è sempre stata il fiore all’occhiello dei servizi territoriali: privatizzare significa espropriare la comunità di un bene fondamentale invece di tutelarlo e garantirlo.
La soluzione a questo disservizio può essere solo una: riaprire il pronto soccorso del Magati in maniera definitiva con personale inserito stabilmente in organico”.

Giuseppe Daviddi, Sindaco di Casalgrande