“Il suo è stato un genuino e grande amore per Mirandola, e per le persone soprattutto: tutte quante, dai bambini agli anziani. Elvino aveva un cuore buono votato in modo sincero e spontaneo all’amore per gli altri. Ci mancherà e ci mancherà tanto”. È un sentimento profondo quello che alberga nelle parole del Sindaco di Mirandola Alberto Greco, alla notizia della scomparsa di Elvino Castellazzi. Una morte improvvisa che lascia un vuoto profondo in città ed in particolare in tutta la comunità mirandolese. Quella stessa che ha sempre apprezzato la sua incredibile genuinità ed instancabile vitalità.

“A tratti burbero e irruento – ricorda il Sindaco, al quale era legato da sincera e profonda amicizia da anni – ma sempre pronto a sorridere e non tirarsi indietro davanti a nulla. Aveva quella capacità innata di portare la luce e il buonumore: sia attraverso gli eventi che organizzava insieme a Franciacorta – Società storica di volontariato di Mirandola di cui era Presidente ed il primo ad impegnarsi in ogni occasione in modo indefesso – sia in tutti gli altri momenti come le visite agli anziani, nelle case di riposo, le feste coi bambini, o le società sportive, con quel saluto gioviale che immancabilmente portava una ventata di allegria. Sapeva coinvolgere la città e la comunità attraverso quell’amore per Mirandola che metteva in ogni manifestazione od evento che fosse, capaci di dare lustro alla città fin oltre i confini provinciali e regionali. E sempre con quel desiderio di vedere sorridere le persone. Viene a meno un amico, a cui tutti dobbiamo qualcosa”.

Alle parole del Sindaco, fanno seguito quelle degli altri componenti della Giunta a nome dell’Amministrazione comunale: “Mirandola piange una figura baricentrica nel mondo del volontariato ed incarnazione della mirandolesità, anima di centinaia di iniziative che hanno coinvolto generazioni di cittadini e centinaia di migliaia di persone. La sua scomparsa ci priva della vitalità e della spinta propulsiva di un amico. Un carattere forte e laborioso che ha saputo entrare nei cuori di tante generazioni di mirandolesi. Impossibile non ricordare il suo febbrile impegno, nelle ore immediatamente successive al sisma, con una mano come sempre rivolta verso chiunque ne avesse bisogno. La sua dipartita lascia un vuoto, incolmabile; la mia speranza è che il suo sorriso e la sua instancabile voglia di fare possano essere di ispirazione per chi rimane”.