Villa Emma (foto G.L. Casalgrandi)

Mercoledì 17 maggio alle 20.30 presso il Castello di Formigine, si ricorda quello che accadde a Villa Emma, struttura situata a Nonantola che, grazie all’opera del sacerdote don Arrigo Beccari e del medico Giuseppe Moreali, durante la seconda guerra mondiale accolse una settantina di giovani ebrei sottraendoli alle persecuzioni nazifasciste.

Dopo i saluti dell’Assessore alla Cultura Marco Biagini, la serata proseguirà con un intervento del presidente di ANPI Formigine Maurizio Ferraroni e una relazione a cura di Fausto Ciuffi, Direttore della Fondazione Villa Emma – Ragazzi Ebrei Salvati.

A Villa Emma, tra il 1942 e il 1943, arrivarono 73 ragazze e ragazzi ebrei, con alcuni accompagnatori adulti, provenienti da paesi scossi da guerra e persecuzioni. Nonantola seppe allora offrire accoglienza e protezione, e tra le due comunità nacquero amicizie e non mancarono gesti di collaborazione. All’arrivo dei tedeschi in Italia, il gruppo fu nuovamente minacciato di cattura; ma la risposta solerte di un pugno di coraggiosi, che scelsero di disobbedire e dare aiuto, riuscì ad organizzare la loro fuga in Svizzera e la salvezza.