Grande partecipazione l’8 novembre all’Assemblea distrettuale della Cgil di Sassuolo dove oltre 60 tra delegati e pensionati hanno condiviso il percorso di mobilitazione che è sfociato nella proclamazione di Cgil e Uil degli scioperi del 17 e del 24 novembre “Adesso basta!” per cambiare la manovra finanziaria 2024 e le politiche economiche e sociali.

 Il 17 novembre si svolgerà lo sciopero della filiera del pubblico impiego mentre il 24 novembre sciopererà il resto dei settori produttivi. In entrambe le giornate si terranno delle manifestazioni a Modena.

Al centro delle riflessioni dei lavoratori soprattutto il tema di come tenere insieme i salari con il costo della vita. Infatti, molta è l’insoddisfazione che è stata espressa rispetto alla mancanza di provvedimenti adeguati a tutela del costo della vita. Tema per il quale è stata prevista solo la proroga della decontribuzione di 100 euro mensili. Una misura che, anche se in veste diversa, era già in vigore dal 2016 quando l’inflazione era molto più contenuta. A questo proposito sono stati ben tre gli interventi di delegati del settore commercio che hanno denunciato le difficoltà dei propri colleghi a causa dei bassi salari, che nel settore degli appalti sono al di sotto anche della proposta di salario minimo.

Inoltre i lavoratori degli Enti locali hanno evidenziato come la legge di Bilancio 2024 abbia dimenticato i comuni, ai quali non sono state destinate risorse, né l’anticipo per il rinnovo dei contratti di lavoro, come invece accaduto per la sanità, né per le assunzioni. Su questi temi l’assemblea ha auspicato che ci possa essere l’adesione dei sindaci dell’Unione alle manifestazioni delle due giornate di sciopero.

Forte anche la protesta dei pensionati che hanno evidenziato, sempre nella legge di Bilancio, l’assenza di provvedimenti a sostegno della non autosufficienza e delle situazioni di disagio.

Particolarmente applauditi poi i contributi di Aurora Ferrari e Thomas Casadei. Aurora Ferrari, componente della segreteria confederale Cgil Modena, ha ragionato anche della situazione della donna, da questo Governo ridotta ad “angelo del focolare” valorizzata solo nella misura in cui riesce a procreare. Ferrari ha rivendicato il diritto delle donne a non sentirsi politicamente discriminate anche quando volontariamente scelgono di non fare figli.

Il professor Thomas Casadei di Unimore ha conquistato la platea con l’intervento conclusivo sul valore e l’importanza della battaglia della Cgil a difesa dell’attualità dei valori della Costituzione mettendo in rilievo le criticità, anche di legittimità costituzionale, dell’accordo sui migranti con l’Albania e il tentativo di restringere la democrazia parlamentare nel nostro Paese con l’introduzione del premierato forte.

Tutti gli interventi, infine, hanno manifestato sconcerto e preoccupazione per le politiche sui migranti, sui quali il Governo interviene solo con misure punitive di ordine pubblico dimenticando la dimensione sociale e le necessità del mondo economico. Per questa ragione, la Cgil guarda con molta preoccupazione anche all’evoluzione politica nel comune di Sassuolo.

Per il sindacato sassolese l’ingresso nel maggior partito di destra di una lista civica locale avrà un duplice effetto. Da un lato, accentuare ulteriormente la competizione nell’attuale Amministrazione su chi propone le ricette più dure. Dall’altro lato, il confronto politico rischia di emarginare il mondo dei moderati, che a Sassuolo è sempre stato sensibile ai temi della solidarietà e della convivenza. In questo modo ai problemi delle fasce più deboli alle prese con le situazioni di povertà si rischia di dare solo soluzioni securitarie dimenticando gli interventi sociali. Non vorremmo che chi non può permettersi lo spritz in centro o la retta della scuola, solo per queste ragioni diventi un problema politico di ordine pubblico.