Il cambio di passo dell’IRCCS si legge nei numeri. A tre anni di distanza dall’accreditamento a Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, infatti, il Policlinico di Sant’Orsola vede sostanzialmente raddoppiare i fondi destinati alla ricerca scientifica: dai 9,6 milioni del 2021 ai 18,3 milioni di euro iscritti a bilancio nel 2022. Un incremento del 90% che deriva dallo sviluppo di sinergie a livello europeo nonché dalla crescente capacità d’attrazione di risorse dai bandi nazionali.

Capacità che si proietta anche nell’immediato futuro. Nel corso del 2023 l’IRCCS ha infatti già ottenuto finanziamenti per un totale di altri 17 milioni di euro: risorse che dipendono da stanziamenti europei, fondi ministeriali e PNRR e che andranno poi sommate a tutte le altre voci che compongono il bilancio dell’anno in corso (ad esempio il fatturato degli studi profit), che sarà chiuso nei prossimi mesi.

Numeri che lasciano ben sperare i 1.075 ricercatori del Policlinico di Sant’Orsola, coinvolti lo scorso anno in circa 2.400 studi clinici e autori di 1.800 pubblicazioni scientifiche.

Risultati importanti di una comunità che vuole anche interrogarsi sugli aspetti etici del fare ricerca. Uno spunto di riflessione in questo senso verrà fornito dal dialogo tra il Cardinale Matteo Maria Zuppi e il professor Stefano Canestrari, giurista e membro del Comitato nazionale per la Bioetica, in programma domani pomeriggio alle 15 presso l’Aula Magna del Padiglione 5 del Policlinico di Sant’Orsola. L’appuntamento a ingresso libero, moderato da Alessandro Nanni Costa (membro del Comitato Nazionale per la Bioetica e componente del Comitato Tecnico Scientifico dell’IRCCS) e intitolato “Non l’uomo per la ricerca, ma una ricerca consapevole per l’uomo”, vuole affrontare le questioni etiche sollevate dai continui e rivoluzionari sviluppi della ricerca scientifica e dalla necessità di indirizzare tali sviluppi principalmente all’uomo e alle sue necessità.

L’incontro rappresenta il coronamento del primo Retreat della Ricerca del Policlinico Sant’Orsola, la due giorni di letture magistrali, presentazioni e dibattiti pensata per condividere le conoscenze e i risultati nonché per celebrare il talento dei ricercatori più giovani.

 

Il bilancio della ricerca nel dettaglio

L’incremento delle risorse deriva prima di tutto dall’aumento dei fondi per la “Ricerca Corrente”, che il Ministero della Salute assegna ogni anno tenendo conto di specifici parametri legati alla misurazione del volume di attività di ricerca. L’incremento registrato nel 2022 (da 2,4 a oltre 3,3 milioni di euro, pari al +38%) certifica quindi la qualità della produzione scientifica del Policlinico Sant’Orsola. Qualità che trova conferma anche nell’anno in corso: per quanto riguarda il 2023, infatti, il Ministero ha comunicato l’assegnazione di fondi per poco meno di 3,4 milioni di euro, in leggero aumento del 2%.

Lo stesso Ministero assegna agli IRCCS anche i fondi legati alla “Piramide della Ricerca” per assumere personale dedicato al 100% all’attività di ricerca. A bilancio 2022 questa voce è salita ad oltre 2 milioni e 272mila euro, l’84% in più rispetto al 2021. Nell’anno in corso, poi, è atteso un ulteriore raddoppio di questa voce a circa 4,3 milioni di euro.

Ulteriori risorse vengono poi garantite dalla Regione Emilia Romagna (1 milione e 250 mila euro), mentre il fatturato degli studi profit è raddoppiato rispetto al 2021 raggiungendo quota 4 milioni e 134mila euro. Si tratta del risultato più alto di sempre.

L’incremento maggiore si registra però grazie ai bandi competitivi. La partecipazione alle Call europee, ai concorsi legati alle risorse PNRR e ai bandi promossi dalla Regione Emilia Romagna, dallo stesso Ministero della Salute (ricerca finalizzata) e di alcuni enti privati (come la Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, Fondazione AIRC o la Fondazione Ring14 International Onlus) ha permesso di moltiplicare esponenzialmente i ricavi iscritti a bilancio: oltre 7 milioni quelli registrati nel consuntivo 2022, quasi 4,5 in più rispetto al 2021.

 

Curare per noi significa assistere, includere, coinvolgere, garantendo a tutti i nostri pazienti, senza disuguaglianze o discriminazioni, le terapie e competenze più all’avanguardia nella medicina – dichiara Chiara Gibertoni, Direttore Generale IRCCS Policlinico di Sant’Orsola – La ricerca scientifica ci consente di curare oggi con il sapere di domani. Nel nostro modo di fare ricerca al centro ci sono i pazienti e i loro bisogni, non solo come “corpi” ma soprattutto come “esseri umani”. È questo tipo di ambizione che mettiamo al centro del nostro impegno: garantire alle comunità una medicina a misura di persona”.

La produzione scientifica dell’IRCCS. I 1.075 ricercatori del Policlinico (tra medici, biologi, tecnici e lavoratori delle professioni sanitarie), coadiuvati da 214 tra bibliotecari, data manager, contabili e amministrativi, hanno firmato 1.800 pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali specializzate. Il dato testimonia il percorso di crescita avviato con il passaggio ad IRCCS: rispetto al 2019 gli articoli sono infatti cresciuti del 60% secondo la piattaforma Scival. Anche il numero degli studi clinici attivi è aumentato: dai 2.201 del 2021 ai 2.404 del 2022.

“Per l’Ateneo – dichiara Giovanni Molari, Rettore dell’Università di Bologna – il riconoscimento della qualifica di IRCCS al Policlinico ha rappresentato anche una grande sfida perché quest’ultimo, da un giorno all’altro, ha dovuto garantire oltre alle attività assistenziali e alle funzioni proprie di una Azienda di riferimento dell’Università, anche un insieme di attività di ricerca che negli ambiti di riconoscimento dovevano rispondere al Ministero della Salute. A distanza di pochi anni, in virtù di una collaborazione istituzionale sempre più solida, la consapevolezza di questa sfida ci ha permesso di mettere a fuoco e di cogliere nuove opportunità di crescita. Stiamo consolidando laboratori integrati per la ricerca preclinica che ci porteranno nel 2027 alla nuova Torre biomedica universitaria al centro del Policlinico, stiamo definendo un sistema congiunto di sostegno e valorizzazione delle sperimentazioni cliniche e stiamo lavorando a importanti riassetti organizzativi dell’assistenza per intercettare le nuove frontiere della ricerca e per formare meglio il personale sanitario del futuro”.

 

Quantità, ma anche qualità. Nonostante il grande aumento dell’attività di ricerca, negli anni è rimasta costantemente superiore ad un quinto del totale la quota di studi pubblicata nella “Top 10% Journal Percentiles by Cite Scote Percentile (%), l’indicatore della piattaforma Scival che raggruppa le riviste più citate a livello internazionale. Nel 2022, in particolare, il 20% delle pubblicazioni del Sant’Orsola ha trovato spazio nel ristretto gruppo delle testate scientifiche più autorevoli. Una percentuale in linea con la media degli istituti di ricerca nazionali ed europei.

 

Qualche esempio. Concretamente, l’impegno dell’IRCCS si è tradotto anche recentemente in risultati importanti. Tra questi: la scoperta, pubblicata su “Blood”, relativa alla capacità del microbiota di predire l’esito dei trapianti nei piccoli pazienti (con importanti ricadute sullo sviluppo del trapianto di microbiota fecale). O gli studi pubblicati su “Cancers” incentrati sullo sviluppo dell’elettrochemioterapia in ambito di tumore alla vulva, i cui risultati sono stati adottati come linee guida dalla Società Europea di Ginecologia Oncologica. Senza dimenticare le numerose attività di ricerca in ambito di prevenzione: rientra in questa casistica lo studio che prova l’aumento di tumori metastatici al colon-retto nel corso della pandemia da Covid-19, pubblicato su Jama.

 

Il percorso dell’IRCCS. Il Policlinico di Sant’Orsola è stato riconosciuto Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di rilevanza nazionale nel 2020 nelle discipline di “assistenza e ricerca nei trapianti e nel paziente critico” e “gestione medica e chirurgica integrata delle patologie oncologiche”. A inizio 2023 è stato nominato anche il nuovo direttore scientifico dell’ente, il professor Marco Seri.

“L’IRCCS è stato istituito per portare avanti un obiettivo ambizioso: promuovere, agevolare, finanziare e valorizzare buona ricerca. Con costanza, dedizione e professionalità, da ormai tre anni la ricerca traslazionale è diventata un pilastro imprescindibile dell’attività clinica quotidiana di uno dei più importanti Policlinici del Paese – spiega Seri – Questo si traduce in un’integrazione unica tra le attività cliniche, assistenziali e di ricerca, ponendo sempre il paziente al centro del percorso e con l’obiettivo di curarlo in modo più preciso e personalizzato. L’aumento delle risorse economiche come linfa per i nostri studi è frutto della capacità dei nostri ricercatori e ricercatrici di produrre risultati importanti e di valore grazie al loro impegno e alla loro competenza. È un grande onore per me poter guidare una squadra così eccellente: sappiamo bene che i risultati si ottengono solo con bravi professionisti e con un ottimo gioco di squadra”.

In particolare, le sette linee di ricerca approvate dal Ministero della Salute in cui l’IRCCS è impegnato sono le seguenti:

  1. ricerca di approcci innovativi di trapianto e di trattamento dei pazienti trapiantati
  2. ricerca di approcci innovativi nei pazienti candidati al trapianto o critici per insufficienza d’organo
  3. ricerca di strategie per ottimizzare i percorsi di accesso al trapianto
  4. trattamenti innovativi e la gestione integrata in ambito oncologico
  5. trattamenti innovativi in onco-ematologia
  6. ricerca di fattori predittivi del rischio di malattia, trattamenti precoci di prevenzione e metodiche innovative di valutazione della risposta clinica in oncologia
  7. ricerca di fattori predittivi del rischio di malattia, trattamenti precoci di prevenzione e metodiche innovative di valutazione della risposta clinica in onco-ematologia.

Il Retreat. Oggi e domani a Bologna è in programma il primo Retreat della Ricerca, evento strategico pensato per condividere le conoscenze e i risultati degli studi nonché per rafforzare la rete di collaborazioni e conoscenze all’interno del nostro IRCCS. L’evento ha l’ambizione di diventare un appuntamento di riferimento a cadenza annuale per la ricerca dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna – Policlinico di Sant’Orsola.

Circa 400 ricercatori si divideranno tra l’Aula Absidale di Santa Lucia e l’Aula Magna Nuove Patologie del padiglione 5 del Policlinico per seguire le letture magistrali di Antonio Amoroso (immunogenetista dell’Università di Torino) Ruggero De Maria (presidente di Alleanza contro il Cancro), la presentazione delle attività di ricerca selezionate attraverso una Call for Abstract riservata ai ricercatori Under40 e dei lavori dei ricercatori senior, momenti di approfondimento per professionisti e l’evento satellite “Effetti dell’esercizio fisico e del counseling dietetico in pazienti trapiantati di rene: KT_LIFESTYLE STUDY”.