«Si continua a morire sul lavoro come cinquant’anni fa e le cause sono sempre le stesse: ribaltamento del trattore, investimento da mezzi in movimento, caduta dall’alto». Lo dice la Cisl Emilia Centrale a proposito dell’infortunio mortale accaduto nel tardo pomeriggio di ieri a Pavullo, vittima il 54 enne Alexander Bala, sbalzato dal trattore. È il secondo infortunio mortale registrato nel 2024 a Modena e provincia; l’anno scorso furono 14 (compresi quelli in itinere, cioè nel tragitto casa-lavoro).

«Sul problema della salute nei luoghi di lavoro proprio domani si riunisce il tavolo con la Provincia previsto dal patto regionale sulla sicurezza e sollecitato da Cgil Cisl Uil – afferma Domenico Chiatto, segretario generale aggiunto della Cisl Emilia Centrale con delega alle politiche per la salute e sicurezza del lavoro –

Come già comunicato alla prefettura in occasione del presidio del 14 luglio scorso, chiediamo una strategia nazionale e una cabina di regia che coinvolga le parti sociali.

Nel frattempo bisogna investire nelle tecnologie che rendono i mezzi sempre più sicuri. I trattori, per esempio, soprattutto quelli molto vecchi, devono avere sia le cinture di sicurezza che il roll-bar, l’arco di metallo che funge da protezione in caso di ribaltamento su trattori privi di cabina.

Le risorse non mancano, basti pensare – ricorda Chiatto – che l’Inail ha a disposizione circa due miliardi di euro all’anno che potrebbero essere destinati per l’ammodernamento tecnologico dei mezzi e macchinari.

A monte, però, serve un grande investimento culturale sulla formazione sia dei lavoratori dipendenti che dei datori di lavoro e cosiddetti “padroncini”, perché è evidente che quello che abbiamo fatto finora non basta. Sono trascorsi quasi due anni dalla scadenza (30 giugno 2022) prevista dalla legge 215 del 2021 sulla salute e sicurezza e stiamo ancora aspettando che la Conferenza Stato-Regioni emani contenuti e modalità della formazione obbligatoria per i datori di lavoro.

Nel frattempo – conclude il sindacalista Cisl – si potrebbe introdurre la materia nei programmi della scuola secondaria di primo grado».