sport_calcio_2“Prima di parlare dell’area per un nuovo stadio occorre avere la prospettiva di una strategia di 10-20 anni”. Lo ha detto il presidente di Unindustria Bologna, Maurizio Marchesini, durante un convegno in cappella Farnese a Palazzo D’Accursio. “Lo sviluppo urbanistico – ha aggiunto – è la conseguenza di un piano strategico”.

Il rischio di non procedere in questo modo, per il leader degli industriali bolognesi e “parlare solamente di aree”, è quello di “intervenire a macchia di leopardo. Riempire un buco da una parte, lasciandone aperti altri”, ha spiegato a margine del convegno. Marchesini si è quindi detto propenso a sostenere “una programmazione decennale”, che comunque “va fatta il prima possibile”.

“Da tempo diciamo che le priorità sono altre”. Il presidente di Legacoop Bologna Gianpiero Calzolari, a margine del convegno sui bilanci comunali a Palazzo D’Accursio, ha spiegato la sua posizione sulla realizzazione di un nuovo stadio. Posizione che ha ribadito nel suo intervento, sostenendo che la realizzazione dell’impianto sarebbe caldeggiata soprattutto dalla stampa. “Come mai non si parla mai dell’Interporto ad esempio? Se Bologna vuole diventare un polo logistico è paradossale che non se ne parli. L’agenda delle cose da fare non deve essere dettata da chi la deve commentare. Le priorità devono essere discusse nelle sedi opportune”. E prima che dello stadio, per Calzolari, bisogna discutere di “infrastrutture, aree militari, aree ferroviarie, Caab, università” e, appunto, “dell’Interporto”. Se qualcuno poi ritiene, ha aggiunto parlando con i cronisti, “che in questa discussione ci sia spazio anche per lo stadio, le aree non sono un problema. Il vero problema, lo sappiamo bene, sono eventuali compensazioni urbanistiche e su questo abbiamo dato indicazioni molto chiare. Le indicazioni del Psc vanno rispettate”.