Con l’approvazione dell’accordo mediante referendum al termine dell’assemblea di sabato 24 aprile presso la Camera del Lavoro di Carpi, si è conclusa la vertenza Steton, dopo 24 ore di sciopero e 10 giorni di presidio davanti all’azienda.

A completamento dell’accordo, lunedì 26 aprile, presso la sede della Regione Emilia-Romagna si è svolto l’esame congiunto per la concessione dei primi 6 mesi di cassa integrazione straordinaria in deroga (rinnovabili per altri 6) previsti dal “Patto per attraversare la crisi”. Un accordo fondamentale e assolutamente necessario, voluto dalla nostra Regione nella primavera del 2009 e sottoscritto da Cgil Cisl Uil e da tutte le Associazioni d’impresa, per evitare il dilagare dei licenziamenti, soprattutto nelle piccole imprese.

Registriamo invece che dal Governo, al contrario, anche in questi giorni, continuano a giungere segnali didisinteresse per le sorti di tante lavoratrici e lavoratori vittime degli effetti della crisi – dichiara Fiom/Cgil.

La vertenza è iniziata dopo l’apertura della procedura di mobilità, il 4 febbraio scorso, per 27 dei 37 attuali dipendenti della Steton, produttrice di macchine per la lavorazione del legno. E’ stata una vertenza difficilissima e a rischio fino all’ultimo incontro svolto venerdì 23 aprile presso la provincia di Modena. Le difficoltà sono derivate dalle scarsissime risorse messe a disposizione per gli incentivi e dal numero elevato di licenziamenti annunciati.

L’accordo prevede l’impegno al mantenimento di almeno 16 dipendenti per i prossimi anni, riducendo così gli esuberi da 27 a 21. La Cigs sarà accompagnata da anticipazioni mensili di almeno 900 € composte da TFR e incentivo all’esodo. I lavoratori e le lavoratrici potranno utilizzare l’Accordo Sociale sottoscritto nel 2009 tra la Provincia di Modena e le Banche per anticipare le spettanze di Cigs che verranno successivamente erogate dall’Inps. Inoltre sono stati previsti corsi di formazione gratuiti coordinati dal Centro per l’Impiego di Carpi per aumentare le competenze professionali e facilitare la ricollocazione.

In questa vertenza, così come è stato recentemente per altre del comparto carpigiano delle macchine da legno come la Sicar, e prima per Omga e Sueri, si è ottenuto una limitazione dei danni, principalmente grazie all’utilizzo di strumenti pubblici di protezione sociale. Senza accordo, molto probabilmente queste stesse imprese non avrebbero retto al peso della lorosituazione produttiva e finanziaria.

Ora, ci aspettiamo, da queste aziende e dalle loro proprietà segnali chiari di discontinuità e di cambio di passo, poiché come anche scritto sulla stampa carpigiana sono “famiglie che hanno dato tanto, ma ricevuto di più”.

La Fiom/Cgil e lavoratori si aspettano segnali per il futuro affinché l’impegno e il prezzo pagato dalle lavoratrici e dai lavoratori in queste difficili vertenze non sia stato inutile. Vorremmo che da queste stesse imprese, in sostanza, venisse la smentita all’antico slogan:“i padroni sono un lusso che non possiamo più permetterci”.

(RSU Steton – Fiom/Cgil Carpi)