Altri sei mesi di cassa integrazione in deroga per le lavoratrici della Omsa. La decisione è arrivata al termine di un incontro oggi al ministero del Lavoro tra le parti sociali e alla presenza del ministero dello Sviluppo Economico. “L’oggetto dell’incontro aveva come obiettivo sia quello del superamento della procedura di mobilità che il 27 dicembre scorso la proprietà aveva avviato per le 239 lavoratrici e sia quello di concretizzare la disponibilità di prorogare la cassa integrazione in deroga da parte del ministero, a fronte di alcuni progetti di reindustrializzazione e di ricollocazione delle lavoratrici ‘Omsa’ nel territorio faentino”, scrivono i sindacati Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilta-Uil.I sindacati hanno confermato “la richiesta di ritirare la procedura di mobilità al fine di consentire la rioccupazione di tutte le lavoratrici e un sereno approfondimento dei progetti sul tavolo, nella consapevolezza che il lavoro da fare sara’ ancora molto”.
“Al tavolo ministeriale -proseguono- l’azienda ha dichiarato che il progetto di reindustrializzazione sull’area è in fase avanzata di progettazione e che potrebbe rioccupare almeno 120 dipendenti: a tal fine l’azienda ha ritirato la procedura di mobilità. Le istituzioni presenti, in particolare il Comune di Faenza, hanno ribadito la serietà del progetto di reindustrializzazione in corso e hanno riconfermato l’esistenza di ulteriori progetti di ricollocazione sul territorio”.
“Sentite le parti, il ministero del Lavoro -aggiungono- ha dichiarato la propria disponibilità, in accordo con la Regione Emilia Romagna, a prorogare per ulteriori 6 mesi la cassa integrazione in deroga. Dal canto suo, il ministero dello Sviluppo Economico, confermando quanto sostenuto dalle parti sociali, si è reso disponibile a convocare le stesse entro la prima decade di marzo per esaminare lo stato di avanzamento dei progetti”. “Pur valutando positivamente l’esito dell’incontro -ha messo in evidenza Stefania Pomante, segretaria nazionale Filctem-Cgil- la vertenza troverà una positiva e soddisfacente conclusione solo quando tutte le lavoratrici Omsa potranno tornare a lavorare”.