Pagati gli stipendi arretrati ai lavoratori del Centro di Identificazione ed Espulsione (Cie) di Modena. La Funzione Pubblica/Cgil e i lavoratori, soddisfatti per il risultato raggiunto, revocano lo sciopero del 10 dicembre e restano in attesa dei futuri sviluppi.
Finalmente la vertenza, in piedi da due mesi e mezzo tra la Funzione Pubblica/Cgil e il Consorzio L’Oasi, che ha in gestione l’appalto del Cie, è approdata ad un risultato positivo per i lavoratori.
I 25 lavoratori attendevano lo stipendio arretrato di ottobre. Dieci di loro non avevano ancora ricevuto nemmeno lo stipendio di settembre. Entrambe le mensilità arretrate sono state pagate in questi giorni dal Consorzio.
Il Sindacato, per diverse settimane, aveva denunciato le condizioni difficili nelle quali si sono trovati i lavoratori, senza stipendio da uno o due mesi, con conseguente ricaduta sui bilanci familiari.
A sostegno delle ragioni dei dipendenti del Consorzio, la FP/Cgil aveva più volte chiesto l’intervento della Prefettura di Modena, arrivando a chiedere al Committente il pagamento degli stipendi direttamente ai lavoratori. Inoltre, era stato proclamato lo sciopero per il 10 dicembre prossimo, a seguito dello stato di agitazione dei lavoratori.
“Certamente adesso possiamo commentare una buona notizia – sostiene Fabio De Santis della FP/Cgil – ottenuta grazie alle pressioni che abbiamo saputo esercitare e alla volontà dei lavoratori di pretendere fino in fondo il diritto alla retribuzione. Non è stato semplice provare ad interloquire con un’azienda che ha più volte preso degli impegni scritti in Prefettura, senza per questo riuscire a rispettarli. La proclamazione dello sciopero è stata la conseguenza inevitabile dell’assenza di risposte concrete. La nostra azione ha portato ad un risultato non scontato: per come si erano messe le cose, il ritardo dei pagamenti avrebbe potuto raggiungere dimensioni ancora più clamorose”.
Tuttavia nel sindacato e tra i lavoratori rimangono ancora dubbi sul prossimo futuro. Mancano infatti solo quindici giorni al pagamento delle retribuzioni di novembre e della tredicesima mensilità.
“Non crediamo che i problemi si siano risolti definitivamente – aggiunge il sindacalista – Come abbiamo dichiarato più volte, individuiamo nelle condizioni dell’appalto (tagliato del 60% dallo stesso Committente) l’origine delle difficoltà di questi mesi. Ovviamente speriamo di sbagliarci e di trovarci di fronte ad un’azienda puntuale e precisa nei pagamenti da qui a venire”.
Per queste legittime preoccupazioni, la FP/Cgil ha deciso di revocare lo sciopero, ma di tenere aperto lo stato di agitazione.
Se il 20 dicembre non dovessero esserci le retribuzioni, i lavoratori e il sindacato saranno pronti ad una nuova proclamazione di sciopero.