Negli ultimi giorni è stata intensificata l’attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, portando a termine una serie di mirati servizi nelle aree considerate potenzialmente a rischio. Nello specifico, nel corso di separate operazioni, Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Modena hanno tratto in arresto O.O., 27enne nigeriano, residente a Modena, incensurato, nullafacente e Z.M., 25enne marocchino, senza fissa dimora, pregiudicato, entrambi sorpresi a cedere droga a consumatori locali.

Particolare il metodo utilizzato dal giovane nigeriano che girava ripetutamente all’interno del Parco XXII Aprile in sella ad una bicicletta per offrire la “merce” ai clienti ovvero stecche e dosi di marijuana.

Intuito il modus operandi, i militari hanno bloccato lo spacciatore all’uscita del parco. Questi sorpreso dell’arresto ha sostanzialmente rivolto i complimenti ai militari affermando: “ero sicuro non ci fossero sbirri”. Guai anche per l’acquirente che verrà segnalato alla locale Prefettura come assuntore.

Il secondo intervento, invece, è avvenuto all’interno del parco delle Rimembranze, nei pressi della Prefettura, dove un giovane tunisino si aggirava all’interno dell’area verde alla ricerca di compratori credendo di assicurarsi l’impunità protetto dalla vegetazione. Nella circostanza i carabinieri si sono “attaccati” ai clienti, aspettando il momento del fatidico scambio.

Nel contempo la Stazione di Castelfranco Emilia della Compagnia di Modena ha tratto in arresto C.A. 29enne, residente a Castelfranco Emilia, pregiudicato, poiché responsabile di coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti.

L’arrestato aveva attirato l’attenzione perché nel corso di un normale controllo, la pattuglia incaricata della notifica di un provvedimento, aveva notato un forte odore acre provenire dal giardino del 29enne e ha quindi deciso di effettuare una perquisizione nell’abitazione.

All’esito i militari hanno rinvenuto numerose piante di Marijuana in diverse fasi di maturazione con altezze sino a due metri. Artigianale, ma efficace, il sistema di coltivazione e di irrigazione completo di canaletti e gocciolatoio.

Tutti e tre gli arrestati, espletate le formalità di rito,  sono stati tradotti presso la casa circondariale di Modena a disposizione dell’A.G.