6000 alcolisti e 6000 tossicodipendenti: sono i numeri stimati delle persone con problemi di dipendenza patologica che nel 2005 hanno gravitato nell’area metropolitana bolognese, in aumento i tossicodipendenti rispetto allo scorso anno, in calo i soggetti con problemi alcol correlati.

Stimato un consumo di 1000 kg di eroina, 1500 di cocaina, 3500 di cannabis, per un valore complessivo prudenziale che si dovrebbe avvicinare ai 25 milioni di euro. Per quanto riguarda l’abuso di droghe aumenta il consumo critico (giovani, scolarità medio alta e lavoratori, senza riferimenti nei servizi), il numero dei non bolognesi, il numero dei carcerati per droga.

Aumenta a 3216, contro i 2508 del 2004, il numero di soggetti seguiti dai SERT, che sono per la quasi totalità residenti, tossicodipendenti di lunga data, cronici, eroinomani, poveri, con problemi di salute. Del numero complessivo, 731 sono seguiti in carcere. Da rilevare che il rapporto utenti SerT/popolazione residente a Bologna è il doppio rispetto a città come Roma, Milano e Torino. Cala il numero dei positivi all’HIV, in aumento invece il numero dei casi di epatite C. 19 decessi per overdose nel 2005 contro i 15 del 2004 e i 13 del 2003.

Oggetto dell’indagine anche i cosiddetti “tossicodipendenti marginali”: vivono condizioni di marginalità e forte disagio sociale, con problematiche concomitanti, (povertà, clandestinità, problemi psichiatrici, alcolismo, problemi con la giustizia) che rendono difficile un rapporto continuativo coi servizi, tipologia in aumento nelle grandi città.

Sono alcuni dei dati del rapporto annuale 2005 sulle tossicodipendenze dell’Osservatorio Epidemiologico Metropolitano sulle Dipendenze Patologiche dell’Azienda USL di Bologna, che ha svolto la sua indagine prendendo in considerazione tutti gli interventi rivolti a tossicodipendenti ed alcolisti da parte del sistema sanitario, da parte dei servizi sociali del Comune, e da parte delle forze dell’ordine.

Per quanto riguarda le attività di cura e prevenzione, l’indagine ha evidenziato il fatto che all’interno dell’utenza dei SerT tende a diminuire la percentuale degli eroinomani, mentre aumentano i consumatori di cocaina e cannabinoidi. Diminuiscono sia gli accessi in comunità terapeutica sia quelli all’Unità di Aiuto, sia quelli allo Sportello Sociale.

Complessivamente nei SERT, sono stati effettuati 10.434 trattamenti per tossicodipendenti, con una durata media di 29 mesi per trattamento. Nel 68% dei casi è stato somministrato metadone, nel 40% sostegno socio educativo, nel 30% trattamenti farmacologici di varia tipologia, 28% colloqui di consultazione psicologica, 9% è stato in comunità, 7% sostegno socio economico, 4% psicoterapia.

Dal 2004 l’Osservatorio Epidemiologico indaga anche la situazione dell’alcolismo nell’area metropolitana di Bologna.
Dei 6000 alcolisti stimati, l’indagine ne ha effettivamente contattati 2131: l’età media è di 49.4 anni, il 24% costituito da donne, il 9% da stranieri, il 41% risiede in città, il 43% in provincia, il 3% nel resto della regione, il 10% fuori regione. Continua ad aumentare il numero di persone con problemi di alcol che si rivolgono ai SerT, sono 1036, contro i 913 del 2004 e gli 808 dell’anno precedente.

Complessivamente sono stati effettuati 2.439 trattamenti per alcolisti, con una durata media di 26 mesi per trattamento. Il 43% si è sottoposto a cure con farmaci non sostitutivi, il 39% ha effettuato colloqui di consultazione psicologica, il 16% ha ricevuto sostegno socio-educativo, il 15% trattamenti di disintossicazione dall’alcol, il 15% disulfiram, il 9% psicoterapia individuale o di gruppo, il 4% inserimento comunitario.