Pronto il simbolo ad hoc del Pdl per il Congresso costitutivo del 27 marzo prossimo. La grafica sarà uguale al logo ufficiale, ma verrà tolta solo la dicitura in basso ‘Berlusconi Presidente’, perché spetterà alle assise eleggere formalmente il nuovo presidente nella persona del Cavaliere.

Il vice sarà Gianfranco Fini, visto che i due leader sono cofondatori del soggetto unitario del centrodestra. ”Il Congresso, dunque, avrà un suo marchio senza la dicitura ‘Berlusconi presidente’ in basso, ma il piccolo ritocco sarà temporaneo”, assicura chi sta lavorando all’organizzazione congressuale. Solo per l’occasione, dunque, ci sarà questa piccola novità, mentre resterà invariato l’impianto generale del simbolo: un cerchio diviso in due parti attraversato da un arcobaleno tricolore (in alto, su sfondo azzurro, ci sara’ la scritta in bianco a caratteri grandi ‘Il Popolo della libertà’).

Nella sua versione definitiva, quella sancita dall’atto costitutivo del Pdl registrato dal notaio Paolo Becchetti la sera del 27 febbraio 2008 in via del Plebiscito, il simbolo del partito unico porta il nome de ‘Il Popolo della libertà’.
E’ l’articolo 6 del ‘certificato di nascita’ a disciplinare nel dettaglio il logo elettorale, che viene definito ”patrimonio comune” di Fi e An una volta confluite nel stesso soggetto politico. Grafica, colore e denominazione sono regolati da due commi.Il Pdl, recita il secondo comma dell’articolo 6, puo’ ”di volta in volta”, su proposta del presidente e del suo vice, ”stabilire che il simbolo sia integrato a seconda dell’utilizzo, mediante aggiunta di simboli o diciture all’interno”, senza che la nuova parte aggiunta venga per questo a costituire permanentemente parte di esso.

In caso di scioglimento del ‘Popolo della libertà’, il marchio non potrà essere usato ”da parte degli odierni associati o di alcuni di essi, se non con il comune espresso accordo scritto di tutti”. E ancora: ciascun associato ha la ”capacita’ di agire individualmente nei confronti di terzi, con ogni forma e in ogni sede, anche in giudizio, sia in via ordinaria, sia in via cautelare o d’urgenza, per la tutela del simbolo in ogni sua parte”.La stessa normativa è contenuta anche nello statuto incorporato nell’atto costitutivo, ex articolo 1. In particolare, come confermato dal notaio Becchetti, c’è un aspetto importante relativo al logo nell’accordo para-associativo collegato all’atto costitutivo, ma perfettamente valido e vigente per Fi e An.Si prevede esplicitamente che la parte superiore del simbolo ‘Popolo della liberta” appartenga solo al partito Pdl, mentra la parte inferiore ‘Berlusconi Presidente’ è rimasta nella totale disponibilità dello stesso Cavaliere. Il simbolo, insomma, dovrebbe restare in piedi finché Berlusconi conserverà la presidenza del partito. E quando il premier non ricoprirà più questa carica, il marchio perderà il suo valore politico.

Fonte Adnkronos