Anche nel 2003, come nei due anni precedenti, la tendenza al calo degli incidenti stradali in provincia di Modena è confermata. Anzi, dai primi risultati dell’analisi dei dati Istat, ancora provvisori, oltre alla conferma dell’inversione di tendenza rispetto all’andamento dello scorso decennio, emerge un evidente effetto positivo delle novità del nuovo Codice della strada, in vigore dal 1 luglio, e in particolare, probabilmente, della “patente a punti”.

Il calo di incidenti complessivo del 2003, infatti, è del 10 per cento (nel 2001 e nel 2002 la diminuzione di incidenti era stata circa del 4 per cento all’anno), ma la diminuzione maggiore è concentrata nel secondo semestre dove gli incidenti calano del 16 per cento e i feriti del 19 per cento.
In calo anche gli incidenti mortali (93, era dal 1998 che a Modena non si scendeva sotto la soglia di 100) ma il numero delle vittime è ancora alto (102) nonostante sia ben al di sotto delle cifre di metà anni Novanta.

Nel corso del 2003 gli incidenti risultano essere stati 3,740 contro i 4.164 dell’anno precedente e i 4.184 del 2001. I feriti sono 5.091; erano 5.682 lo scorso anno, 5.723 nel 2001.

“Sono cifre ancora provvisorie da valutare con cautela – spiega l’assessore provinciale alle Politiche sociali Giorgio Razzoli, responsabile di Rete di sicurezza, il coordinamento degli enti locali modenesi sulla sicurezza stradale – ma indicano chiaramente una tendenza positiva, addirittura più accentuata rispetto alle prime indicazioni nazionali. A Modena, del resto, abbiamo realizzato diverse campagne di comunicazione sulle novità del Codice della strada e ne abbiamo accompagnato l’introduzione addirittura con un tour che ha toccato decine di comuni”. Se l’effetto deterrente della patente a punti a indotto molti automobilisti a cambiare lo stile di guida, “ciò non significa – aggiunge Razzoli – che adesso si può abbassare la guardia: i risultati raggiunti vanno consolidati e migliorati continuando l’opera di prevenzione, rivolta in particolare ai più giovani, gli interventi strutturali sui punti più a rischio e soprattutto non allentando i controlli sulle strade”.

L’indice di mortalità (che si calcola con il rapporto tra il numero dei morti ogni mille feriti con incidenti) rimane ben al di sotto dei valori di metà anni Novanta. E dal 1999 che a Modena il valore di questo indice, che può essere considerato un vero e proprio indice di gravità degli incidenti stradali, è sceso sotto il livello regionale e nazionale.