Netta contrarietà ”di merito e
di metodo” della Regione Emilia-Romagna alla proposta di
decreto sull’ organizzazione dei servizi per le
tossicodipendenze, predisposta dal ministro della Salute Sirchia
e anticipata dalla stampa in questi giorni.


“Il nostro sistema socio sanitario -hanno dichiarato gli assessori regionali alle politiche sociali, Gianluca Borghi, e alla sanità, Giovanni Bissoni- garantisce da anni alle persone dipendenti da sostanze psicoattive percorsi personalizzati e continuativi di cura e di recupero basati su attente valutazioni sia cliniche che di eventuale disagio sociale, nel rispetto della volontà e della dignità personale. Il nostro obiettivo è di garantire a tutti coloro che usano sostanze psicoattive una risposta appropriata, qualunque sia il loro livello di motivazione al cambiamento e alla cura.
La proposta apparsa sui giornali -continuano i due
assessori- contrasta nettamente con quanto
previsto dalla riforma del titolo V della Costituzione, la quale
affida alle Regioni la competenza dell’ organizzazione dei
servizi sia sanitari che sociosanitari, all’ interno di un
quadro nazionale di politiche condivise. Questa -affermano Borghi e Bissoni-
esprime quanto meno una sottovalutazione delle politiche e degli
interventi di ‘riduzione del danno’. Propone un modello confuso
di organizzazione dei servizi con un Dipartimento per le
tossicodipendenze in cui non sono chiare nè responsabilità
professionali nè ruoli del pubblico e del privato sociale. Nel caso in cui quella proposta di decreto fosse confermata
-concludono Borghi e Bissoni- esprimeremo più
dettagliatamente la nostra posizione, ma confermiamo fin d’ ora
il nostro no di merito e di metodo”.