Un neonato costa ad una famiglia di reddito medio alto 612 euro al mese, tra pannolini, pappe, visite di controllo e giochi. Per un figlio ventenne iscritto
all’università si spendono, invece, 1.162 euro, che diventano 1.360 se i figli sono due, anche se di età inferiore.

E’ Avvenire a fare i conti in tasca alle famiglie italiane, in occasione della Giornata della Famiglia, nel corso della quale la chiesa cattolica spiega che ”senza figli non c’è futuro”. Giornata in cui il papa, come anche la conferenze episcopale nei
giorni passati, chiedono all’Italia una politica più organica a favore della famiglia.

I dati resi noti dal quotidiano dei vescovi italiani sono dedotti da uno studio, pubblicato in anteprima, di Marino Maglietta, presidente dell’associazione Crescere Insieme, realizzato in collaborazione con l’università di Firenze.

Lo studio tiene conto anche delle quote di spese familiari che ‘spettano’ ai più piccoli, ad esempio, la parte dell’affitto di casa o delle vacanze al mare. Un bambino di 5 anni fa crescere le spese di 438 euro, rispetto ad una famiglia di analogo reddito. Due fratelli di 9 e 15 anni incidono sul bilancio familiare per 1.360 euro: casa, trasporti, alimentari e abbigliamento sono le voci di spesa più pesanti.

Dalla ricerca, che si basa su tabelle matematiche
prestabilite, emerge anche il secondo figlio costa il 30% in meno grazie al riciclo e alle economie di scala. Altro elemento, i diversi costi tra maschi e femmine: i primi incidono per il 10% in più delle seconde tra i 3 e i sei anni, ma le femmine
‘recuperano’ nell’adolescenza.