Dopo una decina di anni dall’inizio dell’inchiesta e’ arrivata l’assoluzione per 12 funzionari dell’allora Pci, della Lega Cooperative, della Cgil che erano finiti a processo, insieme a oltre una settantina di politici ed ex dipendenti di altri partiti e sindacati, accusati di falso ideologico e truffa ai danni dell’Inps per una vicenda di cosiddette ”pensioni facili”.


Il giudice monocratico di Bologna Maurizio Passarini ha assolto perche’ il fatto non costituisce reato Sauro Ballardini, Luciano Bernardi, Eliseo Faccioli, Alfonso Forni, Adriano Franchi, Aureliano Gabrielli, Lino Michelini e Genunzio Righi.
Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Araldo Tolomelli, Giuliano Balducci, Ildebrando Lorenzoni, Maria Annunziata Tolomelli. Tutti e 12 sono stati difesi dagli avv.Paolo Trombetti e Valerio Cerritelli.

Per l’altra settantina di imputati, tra cui figura anche l’ex senatore della Dc Giovanni Bersani, uno dei ”padri della Patria” che fece parte dell’assemblea costituente, gli atti erano gia’ tornati sei mesi fa al pm, per rifare l’avviso di fine indagine, quindi la richiesta di rinvio a giudizio, poi l’udienza davanti al Gip. Il processo, che era cominciato nell’aula bunker del carcere della Dozza per la grande quantita’ di imputati, quasi tutti in eta’ avanzata, ha avuto uno svolgimento macchinoso. Arrivato in aula nel 2000 dopo una lunga inchiesta cominciata a meta’ anni ’90, una eccezione fece gia’ tornare allora gli atti al pm.

Tra gli imputati sono rappresentati quasi tutti i partiti della prima Repubblica: ex dipendenti di partiti, sindacati (soprattutto Cgil, ma anche Cisl e Uil), di Lega Cooperative e Cna, che erano accusati di aver messo in atto ”artifici” per ottenere pensioni di anzianita’ o vecchiaia in base alla legge Mosca. Secondo l’accusa i chiamati in giudizio erano dipendenti ”fittizi” e funzionari ”compiacenti”.