L’agguato all’imprenditore Giuseppe Pagano avvenuto in un cantiere edile a Riolo di Castelfranco Emilia, deve richiamare l’attenzione di tutti i soggetti che sono impegnati a garantire la sicurezza in città e in provincia, dalle forze dell’ordine alle istituzioni, dal mondo politico alle associazioni di categoria.

Per le modalità con il quale si è sviluppato questo episodio tornano alla nostra attenzione le dichiarazioni che il sostituto procuratore della Repubblica presso la direzione distrettuale antimafia di Palermo, Antonio Ingroia, ha rilasciato in occasione della sua partecipazione ad un recente convegno a Modena sul tema della sicurezza: “La mafia – ricordava il magistrato – si sta delocalizzando. Modena e la sua provincia non sono estranee a questo processo”.

Secondo Massimo Silingardi e Fulgenzio Brevini, presidente e responsabile sindacale di Confesercenti Modena, le sollecitazioni di Antonio Ingroia “sono pesanti, probabilmente ingombranti dal punto di vista politico, ma non possono essere sottovalutate. Alla luce di ciò che accaduto ieri aumenta la preoccupazione circa l’inquinamento mafioso della vita economica e sociale locale. Davanti ad una simile situazione emerge prima di tutto la necessità di fare un salto di qualità su diversi versanti, a partire dall’attività di intelligence e del presidio e controllo del territorio”.

Confesercenti Modena si compiace per l’ottimo lavoro svolto dalle forze dell’ordine, che nel giro di poche ore sono riuscite ad individuare e a fermare gli autori dell’agguato, ma chiede anche un ulteriore sforzo. “Non è tempo di polemiche, di scaricabarile, – spiegano Silingardi e Fulgenzio – è il momento piuttosto di una assunzione di responsabilità generale, perché ci troviamo di fronte a fatti nuovi che richiedono da parte di tutti i soggetti che siedono abitualmente attorno al tavolo per la sicurezza e l’ordine pubblico un supplemento di indagine e di conoscenza finalizzato ad adeguare le risposte che vanno date alla collettività”.

L’associazione dei commercianti da anni ha posto all’attenzione degli amministratori e dell’opinione pubblica il problema della sicurezza. «Dobbiamo comprendere di più e meglio quello che sta accadendo sul versante della criminalità organizzata – insistono i responsabili di Confesercenti. “A maggior ragione dopo la presentazione del rapporto che il Viminale ha consegnato nei giorni scorsi alla Commissione affari costituzionali del Senato in cui afferma che “nel periodo agosto-ottobre 2006 si è registrato rispetto l’anno precedente un incremento di 1.952 rapine e 28.830 furti”. Il fattore indulto, secondo il Viminale, ha fatto registrare “un tendenziale incremento dei reati predatori, quelli che più condizionano la percezione di sicurezza dei cittadini”. L’Associazione si chiede e chiede che riflessi questa tendenza abbia eventualmente avuto in provincia di Modena.