Sull’attacco intimidatorio di questa notte in via Olanda a Bologna, Questura e Procura preferiscono
mantenere il massimo riserbo. Questa mattina la Questura ha ricostruito la dinamica degli episodi avvenuti nei pressi dell’abitazione di Massimo Gibelli, portavoce del sindaco Sergio Cofferati.

Prima di tutto arriva un chiarimento sull’origine
dell’incendio delle due auto (due Smart una di colore blu e una grigia): non si tratta di esplosioni, ma di incendi, anche se al momento i vigili del fuoco e gli investigatori non hanno trovato
sul luogo resti di inneschi, micce o altro che possa essere servito per appiccare il fuoco.
Secondo le ricostruzioni dei testimoni, le fiamme hanno cominciato a colpire la prima auto parcheggiata all’angolo tra via Olanda e via Marcellino intorno alle 22.50.
Verso mezzanotte una voce anonima avrebbe poi telefonato alla redazione locale de Il Resto del Carlino per rivendicare l’accaduto, annunciandosi come rappresentante del Pcc.
Dopo due ore hanno preso fuoco altre due auto (una Fiat Bravo e una Mercedes classe E) in via Misa.

“Abbiamo concordato con il Questore che qualunque cosa possa essere detta in questa fase delle indagini possa essere non opportuna. Non aggiungo notizie quando possono essere pericolose
per le indagini” riferisce il procuratore capo Enrico Di Nicola.