“E’ lecito criticare una manifestazione culturale, ma non è lecito che le istituzioni si ergano a censori, non è il loro compito”. Lo dice l’assessore Alberto Ronchi in risposta ai consiglieri di forza italia Gianni Varani, Fabio Filippi e Andrea Leoni che, in tre distinte interrogazioni, avevano criticato il sostegno finanziario della Regione alla manifestazione bolognese “Gender Bender” (il festival cinematografico e di arti visive promosso a Bologna dal Gay lesbian center il Cassero): “un evento, secondo gli interroganti, con forti richiami alla pornografia”.


“La manifestazione – ha rilevato ancora Ronchi – risponde ai requisiti e alle priorità contenute nella legge regionale e, quindi, finanziata dall’amministrazione (10.000 euro l’anno) per il triennio 2006/2008. La Regione, inoltre, conferma il suo pieno sostegno all’evento, vista l’importanza culturale che riveste la manifestazione nella città di Bologna. E’ complicato – ha poi sottolineato Ronchi – entrare in una discussione sull’opera di un artista contemporaneo sulla base di un giudizio (legittimo) di presunta oscenità o non adeguatezza. Una istituzione non può censurare una manifestazione o un opera culturale: se si segue questa logica – ha sostenuto l’assessore – non avremmo potuto vedere opere di Michelangelo o di Bunuel”.

Per Gianni Varani “l’assessore è libero di fare le sue considerazioni, ma qui non centra l’arte. Non ci scandalizziamo – ha sostenuto l’azzurro (insoddisfatto della risposta dell’assessore) – se poi vediamo simili atteggiamenti nei comportamenti di giovani e studenti”. Nella replica di Andrea Leoni, un sola considerazione: “vi dovreste solo vergognare”.