Fabio Filippi, Luigi Francesconi e Ubaldo Salomoni di Forza Italia, tutti componenti della commissione assembleare Territorio ambiente e trasporti, hanno presentato una nuova interpellanza, dopo quella del giugno scorso, per sottoporre alla Giunta regionale una lunga serie di domande relative alla costruzione della stazione mediopadana di Reggio Emilia, non ancora avviata, e sulla quale – sostengono – pesa “un ritardo di circa due anni sui programmi, nonostante fossero disponibili i finanziamenti pubblici (concessi dal II° Governo Berlusconi per circa 39 milioni di euro) per realizzare l’infrastruttura”.


Mentre nel 2008 inizierà la circolazione dei treni sulla tratta Milano-Bologna della linea ferroviaria ad alta velocità, “con motivazioni non chiare – sostengono gli esponenti di forza italia – è stato revocato a Capav l’appalto per la costruzione della fermata mediopadana”. Nel settembre scorso, il Ministro dei trasporti in visita nel capoluogo reggiano – riferiscono i consiglieri – aveva dichiarato che “la stazione si farà a Reggio Emilia e sarà la stazione intermedia della pianura padana” specificando poi, circa l’inizio dei lavori, che “i tempi saranno quelli a partire dal dicembre 2008-2009 e l’entrata in funzione del tutto dovrebbe essere tra il 2010 e il 2011”.

“Se le dichiarazioni del ministro Bianchi verranno confermate, – commentano i consiglieri – si procederà all’esecuzione dei lavori a linea attivata e con il traffico ferroviario in atto”.

Filippi, che a fine giugno 2007 aveva depositato un esposto alla Procura della Repubblica di Reggio Emilia e alla Procura regionale della Corte dei Conti “per denunciare il mancato avvio dei lavori della stazione della Alta Velocità e il conseguente decadimento della relativa concessione”, chiede dunque, assieme ai due colleghi di gruppo, quali siano le vere ragioni che hanno provocato la revoca dell’appalto per la stazione mediopadana, perché non sia stata ancora indetta la nuova gara d’appalto, “nonostante – precisa – il sindaco di Reggio Emilia avesse assicurato l’avvio delle procedure entro l’autunno 2007”; se la nuova gara sarà relativa alla realizzazione del progetto “Calatrava”, o se invece siano previste modifiche.


I consiglieri vogliono poi sapere “perché il Comune, ove l’opera risultasse interamente finanziata, non abbia diffidato Cepav ad un tempestivo inizio dei lavori”, avvertito il Governo delle difficoltà di utilizzo del contributo di scopo erogato e preteso garanzie fideiussorie da Cepav, “ed in sostanza, non abbia dato la precedenza alla realizzazione della stazione mediopadana, rispetto ai ponti di attraversamento, che avrebbero potuto essere realizzati solo nel primo stralcio, per quanto attiene la sede di percorrenza, rinviando a tempi successivi, l’ornamento sia pure strutturale dei ponti strallati”.

Tra le altre numerose domande contenute nell’interpellanza all’esecutivo regionale: chi pagherà le maggiori spese derivanti dall’impiego delle tecnologie indispensabili per costruire la stazione “mentre sfrecciano i treni a circa 300 km/ora”; se altre città, in particolare Parma, abbiano avanzato la loro candidatura per la fermata Mediopadana; se esistano progetti alternativi a Reggio, o siano in corso di elaborazione; se il Cipe abbia stanziato altri fondi per la stazione Mediopadana di Reggio Emilia; se corrisponde al vero quanto dichiarato dal ministro Bianchi sull’inizio dei lavori; quando verranno appaltati i lavori; a quanto corrisponda l’importo dei lavori relativi al nuovo appalto.

Filippi e colleghi domandano anche: se tra gli assunti da Tav per i lavori relativi al tratto Milano-Bologna, ci siano attualmente operai in cassa integrazione e, in caso affermativo, da quanto e con quali costi per il pubblico erario; qual’é la valutazione dei danni economici che subirà l’erario “da questo ulteriore ritardo”; per quale motivo la Giunta non abbia ancora risposto alla interpellanza dagli stessi presentata oltre 4 mesi fa.