Ossessionata dall’ex compagno che per 14 anni l’ha minacciata, pedinata e perseguitata. E’ una donna di 40 anni la vittima del reato di stalking che ieri ha portato all’arresto di S. S., 49 anni, da parte degli agenti della squadra Mobile di Milano.

Un reato al quale vanno aggiunti altri capi di imputazione per una serie di episodi che hanno finito per modificare le abitudini della donna ”disarticolandone gli equilibri e le consuetudini esistenziali” scrive il gip. Minacce che iniziano durante la loro storia d’amore e continuano anche dopo che la storia termina nel 2006. Un’ossessione che porta l’arrestato a pedinare, o a far pedinare da estranei, la sua donna. Non solo: lettere anonime, minacce telefoniche e un pedinamento che supera i confini nazionali e sbarca in Turchia, dove la donna trascorre le sue vacanze nel 2006. La vittima, che per un periodo lavora nell’azienda grafica del 49enne, viene sottoposta a intercettazioni ambientali e l’auto aziendale viene ‘fornita’ di un prezioso optional: un sistema Gps per seguire ogni suo spostamento. Una ”gelosia ossessiva” che ha portato ad attentare anche alla sua salute: la donna è stata costretta a bere del tè con parti di topo morto che le hanno causato problemi di salute prolungatisi per sette o otto mesi. Minacce fisiche che si legano a quelle di divulgare anche segreti privati della donna e frequentazioni con altre persone. Il 21 novembre 2007 la vittima viene aggredita e picchiata da due sconosciuti, incaricati dall’arrestato. Una finta rapina, le portano via solo il borsone della palestra, che le procura lesioni evidenti: rottura delle ossa nasali, ecchimosi e contusioni varie. Nulla sembra fermare l’uomo capace di ritorsioni anche nei confronti di una persona conosciuta dalla donna, un imprenditore nel campo della grafica, che viene minacciato da due ‘scagnozzi’. ”Non devi frequentarla”, le parole usate dalla coppia armata. Una minaccia che avviene il 3 gennaio 2007. Il 10 dicembre 2008 l’uomo è scomparso. Un episodio su cui la polizia indaga. Le armi compaiono ancora: il 49enne punta più volte una pistola contro l’ex compagna ed ex dipendente. Minacce che la donna finisce con il denunciare e portano all’arresto dell’uomo. Una “irrefrenabile furia criminale”. Così il gip di Milano definisce l’arrestato. Un potere di controllo che esercita per l’intera durata del rapporto sentimentale ma che prosegue anche dopo “con una feroce rabbia e un fortissimo sentimento di vendetta nei confronti di colei che l’ha sfidato decidendo di sottrarsi alla sua ‘autorità'”. L’abbandono e la nuova vita sentimentale scatenano “una irrefrenabile furia criminale, alimentata da una vischiosità psicologica degna di approfondimento”, spiega il giudice. La personalità dell’arrestato “presenta certamente tratti di abnormità, ma è altresì caratterizzata da una non comune lucidità nel delinquere, ovvero – conclude – nel pianificare e nell’attuare i propri propositi criminali”.

Fonte: Adnkronos