carcereLa sezione femminile del carcere di Bologna ha consegnato alla Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, avv. Desi Bruno, un documento, a firma di tutte le detenute, nel quale vengono esplicitate le ragioni della protesta, iniziata il 28 luglio 2009, alle 9, alle 15.30, e alle 20.30, che prende la forma della battitura ai blindi e alle sbarre per una durata di 15 minuti.

Nel documento si esprime seria preoccupazione per l’assoluta insostenibilità dei numeri delle presenze in carcere in termini di sovraffollamento, soprattutto con riguardo alle sezioni maschili, che si riverbera, incidendo negativamente, sulla qualità delle condizioni di detenzione all’interno della struttura, anche producendo disservizi quali il ritardato cambio delle lenzuola e la carenza di attività che costringe spesso la popolazione detenuta, anche femminile, a rimanere chiusa in cella per 20 ore al giorno. Le succitate difficoltà vengono, nel contempo, amplificate dalla cronica carenza del personale addetto al trattamento e alla custodia, rendendo anche più difficoltosa la fruizione dei servizi sanitari.

La preoccupazione delle detenute riguarda anche i rapporti con la Magistratura di Sorveglianza rispetto alla quale si denuncia la riduzione in atto della concessione delle misure alternative alla detenzione, anche con riferimento alle detenute madri con figli minori ed alle detenute affette dalla patologia dell’Aids.