Il festival musicale Mundus & noi, che festeggia quest’anno il suo quindicesimo compleanno, continua a proporre appuntamenti con la grande musica proveniente da oltre 16 paesi del mondo, oltre naturalmente a diversi importanti artisti italiani. Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Norvegia, Bulgaria, Romania, Mali, Brasile, Spagna, Perù, Capo Verde, Congo, Slovenia, Ungheria, sono alcuni dei paesi rappresentati nel ricco calendario 2010 che ancora una volta vuole puntare sulla multietnicità e sul confronto fra le diverse culture e sonorità musicali. La musica è, infatti, linguaggio universale e trasversale in grado di arricchire tutti.

Mundus è organizzato da Ater – Associazione Teatrale Emilia Romagna e dalla Provincia di Reggio Emilia, con la collaborazione della Regione Emilia Romagna e degli otto Comuni che ospitano gli eventi: Boretto, Carpi, Casalgrande, Correggio, Novellara, Reggio Emilia, Scandiano e Soliera.

Grande musica, allora, dal Mali è quella proposta giovedì 15 luglio alle ore 21.30 a Scandiano, nella bella cornice scenografica del Cortile della Rocca dei Boiardo, con il chitarrista Habib Koité, uno dei musicisti più noti e celebri dell’ Africa che per l’occasione sarà affiancato sul palco da Abdoul Wahab Berthe’ (Basso), Boubacar Sidibe’ (Chitarra, Armonica), Souleymane Ann (Batteria, Calebasse), Mahamadou Kone’ (Percussioni), Fassery Diabate (Balafon). In caso di maltempo il concerto si terrà al Cinema Teatro M.M.Boiardo in viale XXV Aprile a Scandiano.

Habib Koité nasce a Thiès nel 1958 in una città senegalese situata sulla linea ferroviaria che unisce il Dakar e la Nigeria, dove suo padre lavorava nella costruzione dei vagoni. Sei mesi dopo la nascita di Habib, i Koité ritornano nella capitale regionale del Mali occidentale, Kayes, e successivamente a Bamako. Habib proviene da discendenti nobili di griots Khassonké, trovatori tradizionali che portavano intelligenza, saggezza e intrattenimento musicale durante le riunioni sociali o avvenimenti importanti. Habib cresce circondato da diciassette fratelli e sorelle e sviluppa il proprio stile nel suonare la chitarra accompagnando la madre. Eredita la passione musicale dal nonno paterno che suonava il kamele n’goni, strumento tradizionale a quattro corde che si associa ai cacciatori della regione Wassolou del Mali. “Nessuno mi ha insegnato veramente a suonare la chitarra” spiega Habib, “ho guardato i miei genitori ed è bastato perché imparassi in modo naturale”. Habib doveva intraprendere la carriera di ingegnere ma grazie alle insistenze di suo zio, che riconosce il talento musicale del nipote, si iscrive al “National Institute of Arts” (INA) in Bamako, Mali. Nel 1978, dopo soltanto sei mesi, diviene direttore d’orchestra dell’INA Star, la prestigiosa band della scuola. Studia musica per quattro anni e consegue il diploma nel 1982 con il massimo dei voti. Grazie al suo grande talento dopo il diploma la scuola lo assume come maestro di chitarra. Durante i suoi studi, Habib ha l’opportunità di suonare insieme a musicisti conosciuti del Mali come Kélétigui Diabaté o Toumani Diabaté. Canta e suona nell’album di Toumani Diabaté del 1991 Shake the World (Sony), oggi Kélétigui Diabaté è membro della band di Habib. Habib possiede un modo tutto suo di suonare la chitarra. Accorda lo strumento in scala pentatonica e suona con le corde aperte come fosse uno strumento tradizionale, il kamale n’goni. Altre volte, il modo di suonare si avvicina al blues o al flamenco, due generi che studia insieme a Habib Khalilou Traoré, un veterano della leggendaria band Afro-Cubana Maravillas du Mali. A differenza dei griots, il suo canto è intimista con cadenze, ritmi e melodie varie.

Il Mali è ricca di tradizioni musicali diverse, con molte variazioni regionali e stili particolari delle culture locali. Habib è unico perché unisce stili differenti, creando un approccio pan-Maliano che riflette la sua apertura mentale e l’interesse per ogni tipo di musica. Lo stile predominante di Habib si basa sulla danssa, un ritmo popolare della sua città natale del Keyes. “Mi incuriosisce tutta la musica del mondo ma faccio musica del Mali. Nel mio paese abbiamo così tanti bei ritmi e melodie. Molti villaggi e comunità possiedono il loro tipo di musica. Solitamente i musicisti del Mali suonano soltanto la loro musica etnica ma io amo andare ovunque. Il mio lavoro è di cogliere tutte queste tradizioni per farne qualcosa da usare nella mia musica”.

Nel 1988 Habib ha formato il suo gruppo Bamada (un soprannome dato agli abitanti di Bamako che grosso modo significa “nella bocca del coccodrillo”) con giovani musicisti malesi che erano suoi amici fin dall’infanzia. Nel 1991 Habib ha vinto il primo premio al Voxpole Festival in Pepignan (Francia) che gli ha fruttato abbastanza soldi per finanziare la produzione di due canzoni. Uno di questi brani, “Sigarette A Bana (la sigaretta è finita)” è diventata una hit in tutta l’Africa occidentale. Dopo la pubblicazione di un altro singolo di successo intitolato “Nanalé” (la rondine) Habib ha ricevuto il prestigioso premio della Radio France International (RFI). Questo premio ha permesso al gruppo di intraprendere il loro primo tour fuori dall’Africa nell’estate del 1994.

Nel Gennaio del 1995 Habib ha incontrato il suo attuale manager, il belga Michel De Bock, che, con il suo partner Geneviève Bruyndonckx, è direttore della società di managment e produzione Contre-Jour. Lavorando insieme hanno registrato il primo album di Habib: “Muso Ko”. Dopo la sua pubblicazione l’album ha raggiunto velocemente il secondo posto nella classifica europea di World Music. Da quel momento in poi Habib è diventato un ospite fisso del circuito di festival europeo ed ha iniziato a diffondere la sua musica contagiosa e i suoi energici show in giro per il mondo. Habib ha suonato ai principali festivals ed incontri europei, incluso il Montreaux Jazz Festival, il WOMAD ed il World Roots Festival. Nella primavera del 2000 è stato in Tour in Europa ed in Turchia ed è stato invitato come ospite nel leggendario gruppo jazz d’avanguardia Art Ensemble of Chicago.

Il secondo album di Habib, “Ma Ya”, è stato pubblicato in Europa nel 1998 ed è stato per tre mesi in cima alla classifica europea di World Music. Una produzione raffinata che ha rivelato un lato più acustico ed introspettivo della musica di Habib. Ma Ya è stato pubblicato nel Nord America da Putamayo World Music agli inizi del 1999 ed ha permesso ad Habib di affermarsi velocemente come una delle figure più interessanti della world music internazionale. La risposta di pubblico e critica all’uscita di Ma Ya è stata spettacolare. Habib è comparso in centinaia di giornali e magazines compresi People Magazine, Rolling Stone, Le Monde, Songline, De Standard, Le Soir e Global Rhythm solo per nominarne alcuni. Negli anni scorsi Habib ha anche partecipato negli Stati Uniti a programmi della National Public Radio a prestigiosi programmi internazionali come CNN WorldBeat, e nel Giugno del 2007 è stato il protagonista di un servizio per Vanity Fair. Nel 2001, Habib Koité è stato uno dei pochi artisti africani ad apparire nel Late Night with David Letterman, uno degli show televisivi più popolari in America.

Le doti artistiche e la forte personalità di Habib gli hanno fruttato l’adorazione di fans del calibro di Jackson Browne and Bonnie Raitt. Entrambi hanno supportato la musica di Habib promuovendo eventi privati per far conoscere la musica di Habib ad un pubblico sempre più vasto. Habib e la sua banda hanno anche partecipato come ospiti nell’album di Bonnie Raitt del 2002, Silver Lining, in cui Habib e Bonnie eseguono un duetto nella canzone “Back Around”.

Habib Koité & Bamada hanno pubblicato per la Putamayo nel 2001 il loro terzo album, Baro. Il disco ha avuto un gran successo ed ha venduto più di 100.000 copie in tutto il mondo, accrescendo ancor di più il pubblico di Habib.

Una delle chiavi del successo di Habib è la sua passione per i concerti dal vivo. Habib Koité & Bamada hanno tenuto circa 1000 concerti dal 1994 e sono apparsi su alcuni dei palchi più prestigiosi del mondo. Habib ha anche partecipato a molte tournee con altri artisti. Nel Febbraio del 1999 Habib ed il bluesman americano Eric Bibb hanno realizzato un tour per presentare la compilation della Putamayo, Mali to Memphis, mettendo in risalto le connessioni tra la musica blues africana ed americana. Nel 2000 Habib ha partecipato al tout “Voices of Mali” con Oumou Sangare, uno degli artisti più noti dell’Africa occidentale. Habib ha anche perso parte al progetto Desert Blues con Tartit e Afel Boucoum, ed al tour “Putumayo Presents Acoustic Africa” con il cantautore sudafricano Vusi Mahlasela e Dobet Gnahoré, giovane stella della Costa D’Avorio.

Le straordinarie esibizioni live di Habib Koité & Bamada gli hanno fruttato un’audience sempre più ampia, e gli hanno permesso di pubblicare nel 2003 “Fôly!”, un doppio cd di registrazioni live.

I suoi fan hanno atteso a lungo il ritorno di Habib negli studi di registrazione. Habib è un perfezionista e dedica molto tempo alla composizione ed all’arrangiamento della sua musica. Registrato in Mali, Belgio e Vermont, “Afriki” presenta una esplorazione di nuove direzioni musicali da parte di Habib. Il tema principale di Afriki, che significa Africa nella lingua Bamabara malese, sono la forza e le sfide del continente africano. “Le persone in Africa sono disposte a rischiare la vita per emigrare in Europa o negli Stati Uniti, ma non sono disposte a correre gli stessi rischi per sviluppare qualcosa qui in Africa” dice Habib. “La vita può essere bella o brutta ovunque tu vivi. Le persone devono capirlo. Anche se il Mali è povero abbiamo ancora una alta qualità della vita: si può andare in giro e sorridere, e qualcuno ti sorriderà a sua volta. Ci ho pensato a lungo e non sono sicuro che i paesi poveri abbiano una qualità della vita inferiore”.

Il prossimo concerto di Mundus in programma venerdì 16 luglio si presenta in versione doppia a Soliera con La Blanche Alchimie (Jessica Einaudi – voce – e Alessio Rucco – percussioni e campionatori – ) e a seguire Sarah-Jane Morris Trio.