Nel corso della seduta del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 15 luglio è stata presentata da Giliola Pivetti (capogruppo di Alleanza per Carpi) una interrogazione sul Campus della Moda firmata anche dal collega di gruppo Giorgio Verrini. Eccone il testo, sottolineando che Pivetti stessa ha ricordato in aula come dal momento della presentazione di questo suo documento alcune situazioni si siano comunque evolute.

“Premesso che ApC ha espresso un giudizio critico sulla realizzazione del Campus della Moda già nel proprio programma elettorale, giudizio poi ribadito nel documento sulla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi del marzo scorso; ricordato che anche diversi rappresentanti del mondo economico carpigiano manifestarono a suo tempo perplessità su un progetto che, come sottolineato autorevolmente sulla stampa anche da un ex Consigliere di Indirizzo, rivelava cospicue incertezze strategiche, individuando come primo obiettivo del Campus una formazione posizionata su livelli (e costi) eccessivi per il fabbisogno del sistema carpigiano della moda che ha sempre, felicemente, risposto alla necessità di quadri ‘alti’ rivolgendosi a Polimoda di Firenze e al Politecnico di Milano; preso atto che molte delle perplessità iniziali rientrarono non per una reale fiducia nel progetto, ma esclusivamente per la determinazione mostrata dal Presidente nel portarlo a compimento e per la totale assunzione dei costi da parte della Fondazione che esentava altri soggetti pubblici e privati da rischi di esborsi; constatato che lo stesso Presidente della Fondazione ha di fatto dichiarato l’operazione fallita o, quanto meno, bisognosa di un ridimensionamento e riposizionamento, ammettendo di fatto lo spreco di poco meno di 2 milioni di euro al quale hanno concorso, oltre alla sistemazione della sede anche il generoso trattamento accordato al Direttore del Campus e al suo staff e l’accollamento alla Fondazione stessa della maggior parte delle borse di studio; sottolineata comunque l’importanza di una costante attività formativa al servizio del settore, dove la società pubblica Carpiformazione sta dando ottima prova di sé, pur disponendo di mezzi molto inferiori a quelli dissipati per il Campus e pur dovendosi destreggiare fra i tagli apportati dalla Regione che l’hanno costretta a non accogliere numerose richieste di formazione al lavoro e sul lavoro. Detto tutto questo il gruppo consiliare di ApC interroga il Sindaco per conoscere la sua valutazione sulle dichiarazioni del presidente Gian Fedele Ferrari e sulla decisione del Consiglio d’amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di ridurre gli stanziamenti e di abbandonare rapidamente il progetto formativo del Campus; quale futuro egli intraveda per la formazione legata al tessile abbigliamento alla luce dei nuovi fatti intervenuti, anche considerando la più volte ventilata fusione o integrazione tra Campus e Carpiformazione, senza che tuttora si sia capito a quale soluzione si stia lavorando; chiede inoltre di conoscere quali prese di posizione ufficiali il primo rappresentante della città intenda assumere di fronte al grave danno di immagine che il ripensamento del Presidente della Fondazione rischia di produrre sull’intero sistema moda locale che, in un momento delicato come l’attuale, non aveva bisogno di una simile perdita di prestigio, apparendo come espressione di una città in cui prima le cose si proclamano ai quattro venti e nelle sedi più autorevoli, in Italia e all’estero, e poi vengono sconfessate dagli stessi che le avevano promosse”.

Ha risposto a Pivetti l’assessore comunale all’Economia Simone Morelli, ricordando in primis come dopo la presentazione di questa interrogazione il Presidente della Fondazione Ferrari avesse fatto alcune importanti dichiarazioni sul futuro del Campus. Morelli ha poi ricordato i buoni risultati ottenuti da Carpiformazione nel 2009 in termini di maggiori investimenti del privato in questa struttura e di aumento del numero di corsi e frequentanti, tanto che sono doppie le richieste di iscrizione rispetto all’anno passato alle sue attività. “E per il futuro di questo organismo? La Fondazione – ha detto Morelli – pensava ad una fusione societaria con il Campus, ma a me interessa soprattutto la responsabilità sociale che questo nuovo ente avrebbe dovuto incarnare e il suo legame con il territorio, oltre che la sua sostenibilità economica: non sono dunque d’accordo su altre opzioni. Di fronte alla possibilità di fondersi con Modenaformazione stiamo valutando in maniera più accurata e approfondita questa scelta, anche studiando l’idea, attraverso Promec e Democenter-Sipe, di dare vita a politiche innovative nel campo della promozione e dell’innovazione e ricerca per il nostro distretto, necessarie ad affiancare i temi della formazione e del lavoro. Tutto questo si unisce ad un cammino da fare assieme alle locali associazioni di categoria che, sulle reti d’impresa e la promozione, stanno lavorando da tempo, nell’ottica di fare sistema: appunto perché l’esperienza carpigiana su quest’ultimo tema è molto positiva”.

La risposta di Pivetti alle affermazioni di Morelli non si è fatta attendere: “dichiarazioni esaurienti – ha spiegato – ma mi sembra che la Fondazione non abbia dato prova di molta collaborazione istituzionale in questo frangente: non esiste una programmazione congiunta, questo organismo è autoreferenziale. E se qualcuno ha visto danneggiare la sua immagine questi siamo noi….”.