“L’Assessore regionale alla Sanità Lusenti allunga di un altro tempo la tragicommedia sul nuovo ascensore dell’ospedale di Mirandola che avrebbe dovuto trasportare i letti dei pazienti verso il nuovo reparto di endoscopia ma che non serve allo scopo perché di dimensioni troppo piccole. Rispondendo ad una mia recente interrogazione la Regione ammette che le dimensioni dell’ascensore sono state ridotte per fare posto alla scala antincendio e che oggi per trasportare i pazienti da un reparto all’altro bisogna trasbordarli dal letto alla barella e dalla barella al letto.

Questi disagi sarebbero dovuti essere risolti proprio grazie alla costruzione del nuovo ascensore progettato per il trasporto dei letti, evitando così il trasbordo dei pazienti sulle barelle. Per un evidente e grossolano errore le dimensioni dell’ascensore non consentono il trasporto dei letti e nonostante l’enorme spesa sostenuta, i disagi per i pazienti non sono stati alleviati”.

Lo ha affermato il Consigliere regionale del Popolo della Libertà, Andrea Leoni, commentando la risposta dell’Assessore regionale alla sanità Carlo Lusenti all’interrogazione con cui il Consigliere chiedeva conto dei gravi disagi provocati ai pazienti a causa degli errori di dimensionamento del nuovo ascensore dell’ospedale di Mirandola, in provincia di Modena, progettato per il trasporto dei pazienti al nuovo reparto di endoscopia.

“Ora la Regione tentando maldestramente di mascherare la gravità dell’errore, ha la faccia tosta di affermare che l’ascensore non serviva a trasportare i letti. Ma l’acquisto di nuove barelle auto caricanti per ovviare la distastro vale più di mille parole e giustificazioni. Lo spreco continua.

Di fronte a questi sbagli e al conseguente spreco di denaro pubblico, crediamo che l’unica soluzione tecnico-organizzativa sia rimediare all’errore facendo pagare il costo dei lavori a chi li ha commessi. Non è accettabile continuare a scaricare sui cittadini/contribuenti gli errori di altri. Non è accettabile il continuo sperpero di denaro pubblico. Non è accettabile vedere che chi ha gravemente sbagliato continui a rimanere al proprio posto”.