“Orizzonti Circolari – Ambasciatori del Terzo Millennio”, l’iniziativa proposta per il secondo anno consecutivo nell’ambito del progetto “Parco nel Mondo”, ha visto arrivare in Appennino i venti futuri Ambasciatori del Parco Nazionale il 5 settembre scorso. Sono giovani provenienti da diverse nazioni del mondo con discendenza da famiglie provenienti dalle aree del Parco o limitrofe, che sono stati selezionati con lo scopo di formare un gruppo di Ambasciatori affettivi.

Le due settimane del soggiorno formativo sono finalizzate ad accrescere la conoscenza dell’area da cui provengono le rispettive famiglie e a rafforzare la propria identità culturale, in modo da poter diventare promotori delle tradizioni e delle tipicità dei territori del Parco Nazionale presso le proprie zone di residenza in tutto il mondo.

Dal 9 al 12 settembre soggiorneranno anche in area reggiana, ospitati presso l’ ostello “La scuola” di Sologno di Villa Minozzo, da dove inizieranno una visita a 360° del territorio cogliendo gli aspetti naturalistici, paesaggistici ma anche storico/culturali, sociali e produttivi dei Comuni facenti parte dell’area Parco. Durante il soggiorno non mancheranno, insieme alle escursioni in montagna, incontri con il mondo politico-amministrativo, economico, sociale e culturale locale che aiuteranno i ragazzi a comprendere meglio la realtà della nostra montagna nei suoi diversi aspetti. A tal proposito, un particolare rilievo avrà la serata del 9 settembre, organizzata dalla Pro loco di Sologno, in cui i futuri Ambasciatori saranno protagonisti di un incontro coordinato dal presidente Fausto Giovanelli con i Sindaci dei Comuni del Parco ed i Presidenti di Comunità Montana e Provincia.

Ecco i nomi dei giovani con origine reggiana: Bianca Sassi de Queiroz Pereira e Pedro Rezende Andreoli provenienti dal Brasile ma originari di Sologno e Maria Florencia Tomaghelli dall’Argentina con origini a Gazzano in Comune di Villa Minozzo, Rocio Ibarguren Cavalca che vive in Argentina ma è originaria di Poviglio e Brunella Piccolo, anche lei dall’Argentina con origini a Reggio Emilia.

“L’obiettivo di questo progetto, che ha visto il successo della scorsa edizione, – sottolinea il presidente del Parco Fausto Giovanelli – è quello di coinvolgere direttamente i figli e i nipoti di chi è andato via in cerca di lavoro, per farli diventare veri e propri “Ambasciatori affettivi” del Parco nelle loro comunità, con l’intento di diffondere la conoscenza del territorio d’Appennino nei suoi vari aspetti, sviluppando sinergie operative con le associazioni/club degli emigrati all’estero, tour operator, agenzie di viaggio ed tutti quei soggetti potenzialmente interessati a sviluppare attività nel settore economico, commerciale e immobiliare”.