A beneficio dei cittadini sassolesi, alle prese con sempre più magri bilanci famigliari e peggio ancora con le polemiche sui “ciucciamenti“, credo sia utile informarli,visto che sono costretti a pagare sempre più ricche bollette alla “monopolista” Hera, come è formata la “catena di comando” di Hera e su una operazione finanziaria che meriterebbe chiarimenti istituzionali.

Come noto le azioni di Hera per il 62 % sono nei cassetti di alcuni Comuni Emiliani Romagnoli ed il 51 % di questi ha firmato un patto di sindacato.

Modena ed altri Comuni della Provincia partecipa al 13,9 %,in buona compagnia con alcune Fondazioni Bancarie, come FCRM, che hanno il 7,5 %.

La società è governata da un Consiglio di Amministrazione che scadrà nel prossimo aprile e Modena è rappresentata da tre Consiglieri di cui uno di emanazione della ex Sat (Ferruccio Giovanelli).

A parte la presa d’atto che gli investimenti sono calati , in questa sede , mi riferisco al solo ciclo idrico con meno 17,4 % ed all’ambiente con meno 21,9 %, mentre a fronte del calo del fatturato registra buoni utili.

Mi sono soffermato sul verbale delle adunanze del Consiglio di Amministrazione del 10 novembre u.s. dove all’ordine del giorno era iscritto: emissione di un prestito obbligazionario :– deliberazioni conseguenti.

A leggere la nota credo che i poveri sassolesi,sempre alle prese con il quotidiano, alla raccolta differenziata,anche se c’è poco da differenziare, sono rimasti confusi dalla citazione di termini anglo-sassoni per giustificare l’operazione finanziaria di “equity-linked“ ( titoli con rendimento legati all’andamento azionario ) con la partecipazione di “ jont Bookrunner” (più sottoscrittori).

Si è capito che è stato emesso un prestito obbligazionario, niente di male, dell’ordine di 140 milioni di euro sulla borsa del “Lussemburgo“, che “l’over – allottment option“ ha avuto successo.

Le obbligazioni diventeranno convertibili in “azioni ordinarie“ di nuova emissione,subordinatamente all’approvazione dell’aumento di capitale da parte dell’assemblea straordinaria. Il capitale sociale di Hera è attualmente di € 1.115.013.754 pertanto con l’operazione di aumento di capitale entrerebbero nuovi soci in percentuale del 11 % circa.

Nel comunicato stampa, ci fanno sapere, a noi poveri raccoglitori e pagatori, che gli Enti Locali, facenti parte del patto di sindacato sono stati favorevoli all’operazione finanziaria, con rinuncia al diritto di opzione.

Incredibile come ci prendono per i “fondelli“: vista la documentazione ufficiale che recita “il prestito diventerà convertibile in azioni ordinarie Hera subordinatamente all’approvazione, da parte dell’assemblea straordinaria dell’aumento di capitale al servizio della conversione“ mentre dall’altra parte ci partecipano che gli azionisti (Comuni) facenti parte del patto di sindacato (51 %) hanno dato il loro assenso, addirittura con rinuncia al diritto di opzione.

Anche se personalmente e politicamente non mi scandalizzo su una modificazione dell’assetto azionario, ritengo che gli assetti di una multiutility di tale importanza strategica, per il nostro territorio, andrebbe discussa e chiarita, anche per rispetto della gente.

Qui se qualcuno pensa di gestire in nome e per conto dei “palazzi della politica“ una importante operazione, che potrebbe avere ripercussioni strategiche, si sbaglia di grosso, visto come sono andate le battaglie del “grano“ sulla nomina del Consiglio di Amministrazione della Fondazione CRM, l’attenzione sarà maggiore.

Sarebbe opportuno che l’Amministrazione sassolese informasse i cittadini attraverso il Consiglio Comunale con la presenza del componente nel Consiglio di Amministrazione di Hera (Ferruccio Giovanelli) che bene o male rappresenta il territorio ex SAT e visto che ha partecipato alla deliberazione ci potrebbe dire qualcosa di più. Quando parlo di SAT mi riferisco alla società costruita dai sassolesi e svenduta per un piatto di lenticchie.

(Mario Cardone, Partito Socialista Italiano Sassuolo – libero pensiero)