La ditta Pivato di Onè di Fonte (Treviso) non è in grado di portare a termine i lavori di restauro alla torre Ghirlandina e dovrà quindi versare al Comune di Modena un indennizzo di 45 mila euro e impegnarsi a liberare subito il cantiere per consentire all’Amministrazione di proseguire i lavori con una nuova impresa.

Sono questi, in sintesi, i contenuti di un accordo, autorizzato dal Tribunale di Treviso, sottoscritto questa mattina tra la ditta e il Comune di Modena.

L’impresa, che si era aggiudicata l’incarico mediante una gara pubblica alla quale avevano partecipato 124 aziende, si è trovata ad affrontare alcune difficoltà legate al periodo di crisi economica che ha colpito anche il settore dell’edilizia. “Ciò ha comportato ritardi inaccettabili per il Comune, che proprio per questo ha avviato le procedure per far sì che la ditta lasciasse il cantiere”, precisa l’assessore comunale ai Lavori pubblici Antonino Marino.

Il secondo stralcio dei lavori di restauro alla torre dichiarata dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità è stato approvato dalla Giunta il 31 dicembre 2008, è iniziato lo scorso 23 marzo ed è finanziato dalla Fondazione cassa di risparmio di Modena; riguarda le pareti esterne, per una superficie complessiva di 2mila 650 metri quadrati, composte da 17 tipi diversi di pietre. L’intervento prevede anche la pulizia e il restauro di 20 sculture di grandi dimensioni, collocate agli angoli della torre, e di 138 più piccole.

“L’accordo sottoscritto oggi con la ditta Pivato tutela i lavoratori dell’impresa e consente al Comune di iniziare le procedure per individuare una nuova azienda che porti a termine i restauri della torre”, spiega Antonino Marino. “La crisi economica si sta facendo sentire anche per le più qualificate imprese del settore edilizio, ma confidiamo di riuscire a completare il secondo stralcio dei restauri alla Ghirlandina in tempi ragionevoli, cioè entro l’estate. Sono già in corso le procedure per scorrere la graduatoria e individuare la ditta che proseguirà i lavori”.