La Corte d’Assise di Bologna ha condannato, nel nuovo processo di primo grado, a 30 anni i due carcerieri cinesi che tennero prigioniera una connazionale, morta il 5 agosto 2001 a Bologna precipitando dal quinto piano di un palazzo nel tentativo di sfuggire alla segregazione.

Le accuse erano sequestro di persona a scopo di estorsione con morte dell’ostaggio, violenza sessuale e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nell’appartamento di via Allende c’erano altri 10 cinesi. Oltre alla giovane morta c’erano tre donne: tranne una, avrebbero subito violenze sessuali.