«Il nuovo sequestro di aceto balsamico di Modena è la prova, se ancora ce n’era bisogno, dell’urgenza di costituire al più presto il Consorzio di tutela per proteggere questo prodotto dai tentativi di imitazione e concorrenza sleale». Ad affermarlo è Giandomenico Tomei, assessore provinciale all Politiche agricole, a commento della notizia del sequestro, da parte del Nucleo Agroalimentare Forestale, di una ingente quantità di aceto balsamico di Modena contraffatto.

«Il Consorzio di tutela – aggiunge Tomei – è uno strumento indispensabile per non mettere a rischio il marchio di tutela europeo Ipg. Un rischio altissimo, visto che l’aceto balsamico di Modena ha grandi volumi di produzione certificata, circa 90 milioni di litri, ma ci sono volumi altrettanto grandi di prodotti concorrenziali. Il sistema di vigilanza e controllo sui prodotti Dop e Igp – spiega ancora l’assessore – è ben strutturato sulla carta, ma debole nella realtà, non avendo effettiva operatività. Per questo serve il Consorzio di tutela, che deve rappresentare almeno il 66 per cento della produzione certificata. Nessuno dei due consorzi attualmente esistenti raggiunge questa quota, e per questo motivo le istituzioni pubbliche stanno sollecitando la costituzione di un Consorzio di tutela che si occupi della tutela, vigilanza, promozione, valorizzazione, informazione del consumatore e cura generale degli interessi relativi alla Igp aceto balsamico di Modena». La bozza di statuto al vaglio dei produttori prevede «un impegno specifico a vigilare affinché, da parte di chiunque, non vengano usati indebitamente, abusivamente od illegittimamente il nome dell’aceto balsamico di Modena – conclude Tomei – e affinché non vengano usati nomi, denominazioni, diciture e simboli comunque atti a trarre in inganno l’acquirente od il consumatore».